Le leggi del Karma, ovvero: piove merda
Pagina 1 di 1
Le leggi del Karma, ovvero: piove merda
Per chi muove appena i primi passi sulla strada della consapevolezza, il concetto di karma è solo una fantasia new age o tutt'alpiù, un'incomprensibile sistema di punizioni adottato da un tizio chiamato Dio, nei confronti dell'uomo.
La verità, come sempre, è tutt'altra. Nell'organigramma dell'infinito, non è prevista la figura del giudice e nemmeno quella dell'avvocato o del pubblico ministero: a dire il vero, è proprio il concetto di giudizio che è assente e che trova terreno fertile solo in quel mucchietto di spazzatura chiamato "ego": un povero stronzo che pretende di fare il...profumiere.
Vediamo di chiarire una volta per sempre il sistema karmico, giusto per levare da sotto il sedere dei lettori, il comodo cuscino imbottito di scuse e vittimismo sul quale poggiano comodamente le chiappe e l'intelligenza:
La dualità è una scempiaggine inesistente e la si sperimenta solo in virtù di un'asimmetria temporale creata apposta per sostenere questo piano esperienziale, il che significa che TU, essendo UNO, non puoi fare nulla a nessun'altri che a te stesso, ovvero a...UNO appunto. Il trucchetto usato per creare l'illusione del due è semplicissimo: In quello che tu chiami OGGI scoreggi nell'ascensore godendo all'idea di coloro che ci saliranno dopo di te, poi, vivendo ciò che chiami DOMANI, sali sull'ascensore, e , dimentico di ciò che hai fatto ieri, maledici il disgraziato che ha offeso le tue narici. Ci vedi un qualche giudizio? Una qualsiasi punizione?. E' semplice causa-effetto o se preferisci, azione-reazione. Un siracusano di nome Archimede c'era arrivato circa duecento anni prima di Cristo, solo che s'era limitato ad applicarla alla fisica, dimenticando che non esistono separazioni tra scenza e filosofia.
Calma, calma, non agitarti sulla sedia, lo so già cosa vuoi obiettare:
"Se si parla di uno e di dualità, vuol dire che lo sperimentatore è uno solo e si illude di essere in due, ma ti rammento che qui, siamo in sette miliarducci e quindi hai sparato una cazzata!"
Ho indovinato?
In effetti, la tua obiezione un qualche minimo di fondamento lo possiede ma solo in apparenza. L'uno è una verità assoluta, mentre la dualità è la percezione della divisione tra UNO e tutto il resto, che può assumere valore anche infinito.
Nel nostro caso, visto che si parla di ego, ovvero del percipiente che vive il distacco, l'altissimo numero apparente di egos è dato dalle infinite sfaccettature che lo caratterizzano. In questo preciso momento, ci sono in circolazione circa sette miliardi di aspetti del medesimo soggetto e questo la dice lunga su quanto si sia spinta avanti la divisione.
Se provassimo a battezzare ogni abitante del pianeta col giusto nome di "conflitto", avresti finalmente chiara l'idea di quanti conflitti vivano in te che sei UNO.
In un contesto esperienziale caratterizzato dalla divisione temporale, è ovvio che ci siano delle assimmetrie, dunque, ci sono in circolazione parti di te che devono ancora risolvere problemi elementari, altre più complessi ed altre ancora abbastanza evolute da essere d'aiuto alle rimanenti ma si tratta sempre e comunque di parti di te che aiutano o rallentano altre tue parti; NON esistono estranei.
L'astensione dal giudizio è l'insegnamento degli insegnamenti: la saggezza delle saggezze e la chiave che apre le porte della consapevolezza. NON giudicare ciò che stai sperimentando, perchè non esiste nessuno cui dare un'ipotetica colpa o merito, dunque, non sprecare il tuo tempo maledicendo o ringraziando ma goditi piuttosto l'esperienza presente, quale che sia, perchè è parte di un'esperienza più grande di cui hai vissuto già molte parti e molte ne dovrai ancora sperimentare.
Quando qualcosa accade, qualunque cosa, tosto o tardi, TU dovrai viverla da vittima, da carnefice, da spettatore, da essere compassionevole che aiuta la vittima, da complice che aiuta il carnefice e...e...
E adesso, se hai letto tutto ma soprattutto se hai capito profondamente ciò che hai letto, smettila di rompere i coglioni con le tue lamentele e compi il tuo primo vero salto di consapevolezza, assumendoti ogni onere ed ogni onore derivante da qualsiasi tua azione: passata, presente e futura e soprattutto, cerca di inondare d'amore ogni attimo della tua vita, per evitare che il tuo ego, continui a moltiplicare come in un caleidoscopio azioni e reazioni, rendendo infinita quest'inutile farsa.
Mess
La verità, come sempre, è tutt'altra. Nell'organigramma dell'infinito, non è prevista la figura del giudice e nemmeno quella dell'avvocato o del pubblico ministero: a dire il vero, è proprio il concetto di giudizio che è assente e che trova terreno fertile solo in quel mucchietto di spazzatura chiamato "ego": un povero stronzo che pretende di fare il...profumiere.
Vediamo di chiarire una volta per sempre il sistema karmico, giusto per levare da sotto il sedere dei lettori, il comodo cuscino imbottito di scuse e vittimismo sul quale poggiano comodamente le chiappe e l'intelligenza:
La dualità è una scempiaggine inesistente e la si sperimenta solo in virtù di un'asimmetria temporale creata apposta per sostenere questo piano esperienziale, il che significa che TU, essendo UNO, non puoi fare nulla a nessun'altri che a te stesso, ovvero a...UNO appunto. Il trucchetto usato per creare l'illusione del due è semplicissimo: In quello che tu chiami OGGI scoreggi nell'ascensore godendo all'idea di coloro che ci saliranno dopo di te, poi, vivendo ciò che chiami DOMANI, sali sull'ascensore, e , dimentico di ciò che hai fatto ieri, maledici il disgraziato che ha offeso le tue narici. Ci vedi un qualche giudizio? Una qualsiasi punizione?. E' semplice causa-effetto o se preferisci, azione-reazione. Un siracusano di nome Archimede c'era arrivato circa duecento anni prima di Cristo, solo che s'era limitato ad applicarla alla fisica, dimenticando che non esistono separazioni tra scenza e filosofia.
Calma, calma, non agitarti sulla sedia, lo so già cosa vuoi obiettare:
"Se si parla di uno e di dualità, vuol dire che lo sperimentatore è uno solo e si illude di essere in due, ma ti rammento che qui, siamo in sette miliarducci e quindi hai sparato una cazzata!"
Ho indovinato?
In effetti, la tua obiezione un qualche minimo di fondamento lo possiede ma solo in apparenza. L'uno è una verità assoluta, mentre la dualità è la percezione della divisione tra UNO e tutto il resto, che può assumere valore anche infinito.
Nel nostro caso, visto che si parla di ego, ovvero del percipiente che vive il distacco, l'altissimo numero apparente di egos è dato dalle infinite sfaccettature che lo caratterizzano. In questo preciso momento, ci sono in circolazione circa sette miliardi di aspetti del medesimo soggetto e questo la dice lunga su quanto si sia spinta avanti la divisione.
Se provassimo a battezzare ogni abitante del pianeta col giusto nome di "conflitto", avresti finalmente chiara l'idea di quanti conflitti vivano in te che sei UNO.
In un contesto esperienziale caratterizzato dalla divisione temporale, è ovvio che ci siano delle assimmetrie, dunque, ci sono in circolazione parti di te che devono ancora risolvere problemi elementari, altre più complessi ed altre ancora abbastanza evolute da essere d'aiuto alle rimanenti ma si tratta sempre e comunque di parti di te che aiutano o rallentano altre tue parti; NON esistono estranei.
L'astensione dal giudizio è l'insegnamento degli insegnamenti: la saggezza delle saggezze e la chiave che apre le porte della consapevolezza. NON giudicare ciò che stai sperimentando, perchè non esiste nessuno cui dare un'ipotetica colpa o merito, dunque, non sprecare il tuo tempo maledicendo o ringraziando ma goditi piuttosto l'esperienza presente, quale che sia, perchè è parte di un'esperienza più grande di cui hai vissuto già molte parti e molte ne dovrai ancora sperimentare.
Quando qualcosa accade, qualunque cosa, tosto o tardi, TU dovrai viverla da vittima, da carnefice, da spettatore, da essere compassionevole che aiuta la vittima, da complice che aiuta il carnefice e...e...
E adesso, se hai letto tutto ma soprattutto se hai capito profondamente ciò che hai letto, smettila di rompere i coglioni con le tue lamentele e compi il tuo primo vero salto di consapevolezza, assumendoti ogni onere ed ogni onore derivante da qualsiasi tua azione: passata, presente e futura e soprattutto, cerca di inondare d'amore ogni attimo della tua vita, per evitare che il tuo ego, continui a moltiplicare come in un caleidoscopio azioni e reazioni, rendendo infinita quest'inutile farsa.
Mess
Re: Le leggi del Karma, ovvero: piove merda
Non sarà facile ma è davvero l'unica strada da percorrere se non si vuole sempre restare al buio.
Dino
Dino
Ospite- Ospite
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.