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Messaggio Da michela Dom 25 Mar 2012, 12:11 pm

Stanotte l'oblio di me stessa mi ha condotto in un sogno di cui non ricordo bene i dettagli ma benissimo la sensazione che è sopravvisuta alla veglia. Non ricordo esattamente il luogo in cui sono stata ne tantomeno la storia che lì ho vissuto ma ciò non è importante, sò che in quel luogo o in quella condizione vi era lo stato in cui potrebbe essere possibile essere. Non ho abbastanza sicurezza in me per affermare che quella che ho annusato sia l'odore della libertà ma di sicuro per me lo è stata, potrei definire la cosa con un senso di leggerezza ma riportarlo qui e ora caricherebbe il significato di leggerezza con un senso di assenza di pesi e catene interiori mentre il senso di leggerezza là era più un senso di potenzialità infiinita. Potrei dire che c'era una sorta di gioia in ogni cosa ma anche qui la cosa strana era che non vi era nel vivere questa condizione la presenza del suo opposto, ossia sono gioioso ma nello stesso tempo considero che in questa condizione vi è l'assenza di turbamenti o inquietudine, era una condizione pura, assoluta, come se non fosse neppure ipotizzabile un antagonista all'essere semplicemente liberi, espansi in ogni direzione, gioiosi in quanto fancenti parte di un insieme armonico di cose, eventi, condizioni. Forse potrei azzardare, anche se sono consapevole che il trasporre le cose di quel luogo quando non si è lì ma nel mondo della veglia porta in sè il grande rischio di inquinare la trasposizione con elementi che appartengono a questa realtà e non a quella, dicevo, potrei azzardare di affermare che si era in qualche modo complici verso chiunque e verso qualsiasi accadimento, si era strumenti ma nello stesso tempo direttori d'orchestra, non vi era scissione tra il fare, il comprenderne la ragione e l' esserne strateghi. Tutto questo tentare di darne una fruibilità logica rende molto macchinoso qualcosa che invece era terribilmente fluido e naturale, macchinoso lo diventa perchè ciò che era fluido e naturale lì non lo è qui e quindi diventa difficile trasporre qualcosa che non appartiene a questa condizione di veglia. D'altronde sarebbe stato arduo, se non impossibile, riportare lì affanni, inquietudini, tormenti che ci accompagnano qui in quel luogo.



Forse avrebbe dovuto lasciarmi l'amaro in bocca il risveglio eppure così non è stato, certo al risveglio ho avvertito la mia condizione come miserrima rispetto al potenziale di ognuno di noi che si sprigiona di là ma ciò che ha caratterizzato il risveglio è stata la sensazione che è terribilmente possibile sperimentarsi anche qui in una condizione che assomigli all'essere liberi che ho visto in sogno. Ce la si può fare,è davvero ad un palmo di naso, non si è condannati a sperimentare solo un'esistenza in catene, nella gabbia di pensieri, morali, consuetudini, inquietudini che conosciamo e consideriamo come i presupposti fondanti del nostro essere. E' possibile demolire tutto ciò che riconosciamo come io senza per questo perdersi in una notte oscura senza possibilità di rinascita. Esiste un luogo dell'anima ed è lontano dal qui e ora tanto quanto ci si impegna ad allontanarlo.

Sono certa che il benessere che ora provo farà capolino assieme al sole che ora bacia la campagna circostante e domani l'eco delle ore appena trascorse sarà così fievole che sarò di nuovo un tutt'uno con le beghe che regolano questo piano e incatenano tutte le creature che vi fanno capolino. Ma per oggi no, ancora per qualche ora sarò in compagnia dello stato d'essere degno di ogni creatura, della condizione annusata talmente lontana da qui da sembrare aliena, anche se la naturalezza con cui è stata vissuta ha instillato un dubbio che con difficoltà sarà lavato via dalla grigia condizione dei giorni a venire: Realtà è questa in cui con si esiste con tanta fatica e tormento oppure la realtà è di là, questo luogo apparentemente sconosciuto in cui eppure mi son sentita subito a casa e in una condizione da sempre amata e conosciuta?



Buona domenica Amici Miei Cari

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Messaggio Da Ospite Mar 27 Mar 2012, 4:47 pm

Mi sarebbe piaciuto, cara Michela, osservarTi mentre vivevi il Tuo sogno bellissimo ancorchè etereo ed impossibile perfino da raccontare.

Ciò che invece non mi piacerebbe affatto sarebbe leggere che il Tuo sogno è di fatto la prova pratica se non proprio scientifica della attività nefasta della mente durante la veglia. Spero di non leggere questa cosa perchè sarebbe non solo una castroneria ma perfino una assoluta non conoscenza della fisiologia del cervello.

La mente infatti, contrariamente a ciò che qualcuno potrebbe pensare, non solo non dorme mentre noi dormiamo ma addirittura è una delle cogenitrici proprio dei sogni, quelli belli e quelli brutti, ovviamente; incubi compresi.

A tal proposito mi sembrano interessanti da leggere le note che seguono:

"Ci sono molte ipotesi relativamente alla funzione dei sogni. Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante dei sogni, nell'ordine in cui il sonno procede. Comunque, la mente sveglia un individuo se questo dovesse trovarsi in pericolo o se qualificato a rispondere a certi suoni, come ad esempio un bambino che piange. I sogni possono permettere anche alle parti represse della mente di essere soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente consapevole da pensieri che causerebbero un risveglio improvviso. Freud suggerì che gli incubi lasciano che il cervello controlli emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose. I sogni lasciano anche esprimere alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli, tenendosi così in armonia. I sogni possono inoltre offrire una vista sulle emozioni legate ad eventi futuri, come ad esempio accade nel periodo di veglia, in occasione di un colloquio di lavoro o comunque di una esperienza emozionante.
Più volte Freud espresse la sua concezione attraverso la sua ormai nota formulazione secondo la quale "il sogno è la via maestra per esplorare l'inconscio".
È infatti con l'interpretazione dei sogni che nasce quella disciplina di indagine psicologica profonda chiamata Psicoanalisi.
Lo sviluppo della psicoanalisi è andata di pari passo con l'elaborazione e quindi l'analisi e l'interpretazione dei sogni non solo dei pazienti ma anche degli stessi analisti.
Freud dedicò una gran quantità di tempo, così come Jung e ogni altro psicoanalista serio, all'analisi dei propri sogni. Anzi su questa questione si può dire di più: infatti si può tranquillamente dire che la psicoanalisi nasce con l'atto di ripiegamento riflessivo dello stesso Freud sui contenuti provenienti dall'inconscio che a lui si palesavano tramite le immagini oniriche dei suoi sogni. Così facendo egli per primo iniziò a percorrere una nuova via di conoscenza che fece di lui il pioniere e padre di quella moderna psicologia detta psicoanalisi che ben presto attrasse a sé una quantità enorme di medici e pazienti
desiderosi di intraprendere tale percorso che tuttavia, come Freud fin dall'inizio precisò, solo secondariamente era psicoterapeutica essendo la psicoanalisi principalmente una via di conoscenza.
Freud per sua formazione tendeva ad andare in sintonia con la scienza ufficiale, ma la psicoanalisi nasce proprio perché Freud invece non si conformò alla scienza del tempo, che non dava alcun serio significato al sogno e al suo specifico linguaggio, ma si ritrovò più in sintonia con la lunga tradizione delle credenze popolari.
La psicoanalisi ha sempre visto una intelligenza in azione nei contenuti di pensiero che via via emergevano dall'attività onirica, contenuti che pur provenienti dalla medesima attività onirica alcuni psicoanalisti hanno chiamato più semplicemente contenuti dell'inconscio e altri anche messaggi dell'inconscio ma che per entrambi hanno una intelligenza.
Mentre questo lavoro di interpretazione dei sogni andava progredendo, la psicoanalisi come scienza viva ha precisato, modificando via via nel tempo la sua teoria generale del sogno, creando anche varie scuole di pensiero al proposito. Resta il fatto che il sogno e l'interpretazione del sogno costituiscono il fondamento che ha dato origine a questa disciplina ed anche ne ha determinato lo sviluppo e la creatività."

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Messaggio Da michela Mer 28 Mar 2012, 7:14 am

Caro Dino mi ero solo messa alla testiera ancora pervasa dalla bellisime sensazioni vissute nel sogno e constatavo come queste difficilmente sono raggiungibili, almeno da me, durante la veglia.



Non ho le capacità di governare in maniera lucida il mondo onirico e sono troppo ignorante per indargarlo su basi scientifiche, in questa mia condizione di indagatrice da strapazzo posso affermare che credo fortemente che tutto ciò che è immaginabile dall'umano pensiero è potenzialmente vero ed esistente e tutto ciò che definiamo come potenziale in quanto non in grado di provarlo direttamente o sperimentarlo di fatto esiste oltre i limiti che non ci consentono di farne comprovare il pensiero.

Allo stesso modo credo che ciò che si sperimenta in sogno, anche se del tutto inpensabile o sperimentabile da svegli, appartenga a quell'essere-umano che passa continuamente nell'arco delle 24 ore da una condizione all'altra.

Questa cosa rimane per me un processo meraviglioso a cui assistere in una condizione di completa balia del caso, sia nel sonno che nella veglia, in quanto nel primo caso vado a random non potendo fare altro che constatare l'indomani mattina cosa l'inconscio (?) ha proposto, nel secondo caso in quanto gli eventi esterni non mi consento un incedere sereno e questo monca i presupposti per una vita in cui si è pienenamete sereni e questo non consente un pensiero utilizzato nelle sue piene potenzialità.

N'sonmma nà frana in tutti i campi, di grano o di stelle che siano :o)

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Messaggio Da Ospite Mer 28 Mar 2012, 8:26 am

michela ha scritto:Caro Dino mi ero solo messa alla testiera ancora pervasa dalla bellisime sensazioni vissute nel sogno e constatavo come queste difficilmente sono raggiungibili, almeno da me, durante la veglia.

Non ho le capacità di governare in maniera lucida il mondo onirico e sono troppo ignorante per indargarlo su basi scientifiche, in questa mia condizione di indagatrice da strapazzo posso affermare che credo fortemente che tutto ciò che è immaginabile dall'umano pensiero è potenzialmente vero ed esistente e tutto ciò che definiamo come potenziale in quanto non in grado di provarlo direttamente o sperimentarlo di fatto esiste oltre i limiti che non ci consentono di farne comprovare il pensiero.

Allo stesso modo credo che ciò che si sperimenta in sogno, anche se del tutto inpensabile o sperimentabile da svegli, appartenga a quell'essere-umano che passa continuamente nell'arco delle 24 ore da una condizione all'altra.

Questa cosa rimane per me un processo meraviglioso a cui assistere in una condizione di completa balia del caso, sia nel sonno che nella veglia, in quanto nel primo caso vado a random non potendo fare altro che constatare l'indomani mattina cosa l'inconscio (?) ha proposto, nel secondo caso in quanto gli eventi esterni non mi consento un incedere sereno e questo monca i presupposti per una vita in cui si è pienenamete sereni e questo non consente un pensiero utilizzato nelle sue piene potenzialità.

N'sonmma nà frana in tutti i campi, di grano o di stelle che siano :o)



La Tua non è incapacità di governare il mondo onirico ma al massimo impossibilità di farlo. Non ci riesce quasi nessuno ad eccezione di quei pochi eletti (?) che sono riusciti a penetrare più in fondo di altri i meandri intricati della mente e delle altre parti "oscure" del cervello umano.

Ci sono per esempio dei "santoni" orientali che riescono persino a stoppare il battito cardiaco controllando in maniera inspiegabile la propria mente o addirittura quella speciale porzione del sistema nervoso che risiede all'interno del cuore o in alcuni gangli nervosi che si trovano nelle sue prossimità.

Per la maggior parte degli uomini perciò il cammino è ancora agli inizi e, secondo me, la sensazione meravigliosa, ma difficile persino da raccontare, del Tuo sogno è un piccolo ma significativo passo avanti verso una maggiore consapevolezza della grandezza dell' Uomo e dell' Universo di cui fa parte.

La stessa scienza, inoltre, registra sempre a posteriori tale grandezza e troppo spesso lo fa per casualità o circostanze fortunate...anche se, a pensarci bene, la fortuna c'entra come i cavoli a merenda. Se è vero come è vero che l'Universo è governato dal...Kaos. Un Kaos ordinato, però.
La Scienza del Kaos, allora ? Si, forse; perchè no ?

Elucubrazioni senili, mia Cara; non farci troppo caso e abbi molta pazienza quando mi leggi.

Ciao, Dino


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Messaggio Da Ospite Mer 28 Mar 2012, 11:53 am

Mi vien da pensare che Freud sognasse molto, perche' se doveva indagare i suoi sogni che arrivavano con la frequenza con cui li ricordo io, stava fresco e addio studi di psicanalisi; ricordo i miei sogni, diciamo una volta all'anno o forse ogni due anni Evil or Very Mad

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Messaggio Da Ospite Mer 28 Mar 2012, 12:18 pm

Perche' quando riapro gli occhi l'ultima cosa che ricordo e' l' attimo prima in cui li ho chiusi, perche' il cancello tra sonno e veglia e' ermetico, perche' il giorno passa mentre la notte e' eterna, quella notte di cui la mia mente non ricorda niente... Che bello sono matta !!!

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Messaggio Da Ospite Mer 28 Mar 2012, 1:55 pm

So che Ti piacerebbe ma debbo dire, purtroppo per Te, che sei tutt'altro che matta.

Sono proprio i meccanismi che regolano l'apertura e/o la chiusura di quelle saracinesche che ancora non si conoscono. Ho detto ancora, però; il che vuole anche dire che migliaia di scienziati in tutto il mondo stanno studiando, tra le altre cose, proprio quei meccanismi e prima o poi ne sapremo di più.

Anche io fino a qualche tempo fa non ricordavo un tubo dei miei sogni ma poi, in coincidenza con l'intervento subito e forse a causa dell'anestesia generale, chissà, ho ritrovato i miei sogni. Che spesso sono incubi ma non importa e altrettanto spesso al risveglio mi mettono seri dubbi su quale sia la vera realtà e cioè quella da sveglio o quella onirica.

Devo dire che negli ultimissimi tempi sto venendo nella determinazione che la mia vera vita sia quella notturna equipaggiata da sogni, incubi e attività motorie volontarie e involontarie di mille tipi diversi. Ma forse questo è ciò che spero...

Dino


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Messaggio Da Ospite Mer 28 Mar 2012, 2:41 pm

Penso di non ricordare i sogni perchè sono pesante e appiccicosa e questa condizione mi tiene impantanata nel denso.

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Messaggio Da Ospite Mer 28 Mar 2012, 3:09 pm

Mi sembra di leggere tra le righe degli scritti di Michela e Dino, che percepiscono un senso di sè di più reale nel sogno piuttosto che di giorno, ed anche un lieve lamento che sembra dire meglio il sogno che questa dura realtà. Trovo come una divisione nel percepirsi in questo concetto, fatico a spiegare quello che è solo una percezione, sento come la speranza di un luogo ed un tempo che ci tolga dalla sofferenza.. non sò dire meglio.
Mi ha colpito molto questo discorso sui sogni fin quasi sentendomi leggermente in ansia, per il fatto di cosa significa che non ricordo... Ma c'è qualcosa in me che mi rassicura perchè la percezione che ho di me nei sogni è identica alla percezione che ho di me da sveglia, non provo nei miei rari sogni qualcosa che non provi anche da sveglia, semmai di giorno provo pesantezza che è la misura tangibile di quanta strada debba ancora percorrere . Adesso concludo dicendo che non mi prende il dubbio di cosa sia più reale se il sonno o la veglia, sono momenti di me che non si contrappongono ma armonizzano. Mah. ... Smile

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Messaggio Da Luciano Mess Gio 29 Mar 2012, 12:08 pm

Avevo scritto e postato una piccola dissertazione sul sogno nella concezione sciamanica, ma, il server, se l'è cibato (probabilmente perchè inviato in concomitanza con un back up). Evidentemente non era il momento :o)
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Messaggio Da Ospite Gio 29 Mar 2012, 1:50 pm

antonella ha scritto:Mi sembra di leggere tra le righe degli scritti di Michela e Dino, che percepiscono un senso di sè di più reale nel sogno piuttosto che di giorno, ed anche un lieve lamento che sembra dire meglio il sogno che questa dura realtà. Trovo come una divisione nel percepirsi in questo concetto, fatico a spiegare quello che è solo una percezione, sento come la speranza di un luogo ed un tempo che ci tolga dalla sofferenza.. non sò dire meglio.
( Omissis...)

...sono momenti di me che non si contrappongono ma armonizzano. Mah. ... Diario di bordo 650269930



In attesa che Mess ci dia il punto di vista sciamanico sui sogni, vorrei provare ad inserirmi sulla riflessione di Antonella. Ovviamente Michela ci racconterà le Sue impressioni, se lo vorrà.

Io mi sento qualcosa di più che un difensore d'ufficio della mente ma questo non vuole assolutamente dire che debba apprezzarne sempre e comunque l'operato. Dal mio punto di vista, il fatto che questa parte del cervello esprima situazioni diverse a seconda che si tratti della veglia e del sonno ( e quindi anche dei sogni ) è quasi una benedizione e, forse, ci dà la misura sugli intimi equilibri che regolano la nostra vita.

Ogni individuo ha il suo percorso e quello di Antonella è evidentemente un pò diverso dal mio se, come Lei scrive, la percezione del Suo stato onirico tutto sommato coincide con quello di veglia. Se poi ciò sia un bene o un male o un maggiore o minore avanzamento del percorso...non sono in grado di giudicarlo. Prendo atto che, ancora una volta, l'impronta individuale lascia la sua firma nell'Universo.

Per quanto mi riguarda forse è vero, però, che se dovessi esprimere una valutazione spannometrica sul gradimento che oggi hanno la mia vita diurna e quella notturna, i voti più alti li prenderebbe quest'ultima. Segno di mancanza di equilibrio ? Segno di mancato raggiungimento di uno stadio accettabile sulla strada della Consapevolezza? E' possibile tutto...ma anche il suo contrario

Dino


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Messaggio Da Ospite Gio 29 Mar 2012, 2:54 pm

Non so' cosa voi sognate alla notte (lingua di fuori )
e sara' perche' non ricordo quasi nulla, ma la coincidenza tra il mio stato onirico e la veglia, non differenzia nel senso che i pochi ricordi sono carini, episodi anche inusuali se vogliamo, anche diversi da quelli della veglia, ma a livello percettivo, sono solo diversi aspetti di me , carini...
Una volta ho ricordato un sogno molto particolare e carino, mi e' piaciuto vivere quel sogno ma magari durante il giorno ho vissuto momenti particolari e carini, quindi e' per questo che non mi viene da dividere il sogno e la veglia, ma considerarli momenti di me.
Poi non so' nulla del significato dei sogni, n'è di cosa significhino evolutivamente, non ne sono turbata e basta.
Ad esempio Michela ogni pomeriggio che va' a nanna, sogna, e non sogna un sogno carino, ma vive un colossal a colori e pieno di colpi di scena, a tal punto da rimanerne presa in ogni pezzetto di corpo e fatica a staccarsene per ore e ore, beh questi tipi di sogni non li faccio piu' da tanti anni. Non sto' esprimendo un giudizio, ma sto' cercando di arricchire questa discussione con la mia testimonianza e forse sono solo un po' invidiosa di tutto il macello che fate alla notte, mentre a me rimane solo di alzarmi 3 volte per fare pipi.... (lingua di fuori).
A dire il vero ora ricordo un sogno non solo carino, ma gustosissimo.... durante il giorno me lo cullavo per rimanerci dentro il piu' a lungo possibile, ma e' la stessa cosa che provavo dopo aver fatto un sesso molto gustoso la sera prima e l'indomani ci ritornavo per prolungare la sensazione, della serie che le emozioni ci portano a distrarci e a vivere nel sogno, ma il sogno qual'e' ? Siamo svegli solamente nei momenti di consapevolezza e mica la consapevolezza divide il giorno dalla notte....
della serie non so' cosa dico.. Shocked
Un bacione.

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Messaggio Da Ospite Gio 29 Mar 2012, 3:25 pm

Comincio a ricordare...
Ci sono sogni che portati al giorno, ci fanno fare dei potenti passi evolutivi, dando per assodato che noi siamo sempre noi sognando o no...che testa che ho :-) certi ricordi sono cosi' potenti che ci trasformano per sempre, sara' perche' e' arrivata l' ora per reggere quel passo di consapevolezza e l'ora che la pratichiamo di giorno, che casino che faccio a spiegarmi...
Credo che se alla notte il nostro spirito viaggia senza catene, ogni tanto riesce a passare qualcosina che proprio per impastarsi col corpo e le successive esperienze terrene, diventa consapevolezza, quel pezzetto di noi su cui non ci torneremo mai piu' sopra, quella che, quando saremo solo consapevolezza, non avra' piu' bisogno di dividere il sogno dalla veglia .
Carino Mess, che non e' il momento e... Mi lascia a sclerare cosi sfacciatamente...
Smile

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Messaggio Da Ospite Gio 29 Mar 2012, 8:56 pm

Anche io ho letto quel "non è il momento..." di Mess alla pari del mal di testa della moglie che non te la vuole dare.

Ma tant'è. vedrai che dopo che ci avrà fatto sclerare, come dici Tu, ci impallinerà ( o impollinerà ? ) tutti con la sua versione sciamanica dei sogni.

Nell' attesa, registro con piacere che stavolta Michela Ti ha stanato ben bene col Suo "Diario di bordo" in modo che anche Tu, finalmente, ci deliziassi con le Tue elucubrazioni. Nella vita bisogna pure dare qualche volta e Tu, pigrona patentata, sei stata sempre molto tirchia nel degnarci dei Tuoi scritti.

Grazie Antonella.

Dino
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Messaggio Da michela Ven 30 Mar 2012, 7:10 am

Preferire ciò che si sperimenta in sogno con quello che si vive da "svegli"?

Boh, difficile dare una risposta che valga sempre e su tutto, anche perchè ci sono sogni e sogni.

Ci sono quei sogni in cui ripercorri pari pari momenti e circostanze della vita "reale" e quando succede apro gli occhi pensando "cacchio, enno, anche in sogno no!!!", questo perchè spesso ciò che rivivo di notte del giorno sono gli episodi stressanti o le situazioni che hanno già fin troppo assorbito il mio tempo e le mie energie durante la giornata.

Poi ci sono quei sogni nei quali, al risveglio e per sempre, ti porti dentro la sensazione di aver lasciato una vita in sospeso di là e fanno parte di questa categoria i sogni dei pisolini pomeridiani a cui faceva riferimento Antonella. In quella vita di là faccio parte di un gruppetto di sovversivi che vado ad aiutare, io di là nel loro mondo sono invisibile ai più ma non a quel sparuto gruppetto di persone. Insomma un lavoraccio pieno di insidie e un ambiente per niente privo di tensioni, una tensione dettata più dall'assorbire tutta la speranza che loro rimettono nelle incursioni che facciamo e su di me. Non hanno molte possibilità e neppure molto tempo. Follia pura in cui rientro abitualmente, tanto da farmelo percepire proprio come un luogo reale rafforzato anche dal fatto che ritorno sempre negli stessi posti con le stesse "persone". Dove si trova questo posto? Esattamente a casa mia :o). Nel senso che è qui nel luogo dove sorge la casa in cui abito ma non è lo stesso posto che vedo da sveglia, il luogo è lo stesso ma cambia tempo, paesaggio, abitanti, forse anche il pianeta non avrà lo stesso nome :o), insomma due realtà che come diapositive si sovrappongono l'una all'altra, una per il giorno e una per la notte :o)

Poi ci sono i sogni che ti parlano, questi sono i sogni in cui hai la percezione di essere stato uno scolaro sui banchi di scuola, a prescindere da come si è strutturata la "storia" in immagini. Ne ricordo un paio davvero belli ma che starò a riscrivere nei dettagli per non dilungarmi troppo come sopra e tediarvi. Parlano a modo loro anche i sogni in cui non hai la sensazione di essere stato a scuola ma in cui ugualmente "hai saputo qualcosa", la differenza tra questi due sogni che parlano è che i primi sono rifiriti a leggi, regole, equilibri che non riguardano e non hanno riferimenti alla vita "terrena" e quindi ti lasciano un senso di pienezza, pace, unita a un senso di meraviglia che pervade ogni cellula. Nei secondi l' effetto che percepisci è come quella di chi, dopo esser stato in una stanza al buoi per anni, ha puntato dritto negli occhi un faro che viene acceso all'improvviso. In questa seconda tipologia di sogni mi sono sempre svegliata di sobbalzo quando l'emozione provata si faceva insostenibile, emozione sì, perchè essenso che trattano di argomenti legati alla vita del giorno sono accompagnati da un'emozione dall'intensità indescrivibile. Il più caro di questi, di cui ne avevo parlato prima d'ora solo ad un paio di persone, è stato quello riguardo a mio figlio,molto prima che fosse messo in cantiere. Per farla breve in sogno entrò un vecchio nella casa in cui abitavo allora con un bambino tra le braccia e io guardavo il vecchio e il bambino neonato come si guardano un vecchio sconosciuto e un marmocchio mai visto che si accomodano sul tuo divano, poi dopo poco si alzò, si avvicinò a me e passando il pupo tra le mie braccia disse "deve stare con la sua mamma". In sogno provai l'emozione più forte della mia esistenza, mai provata fuori dal sogno neppure quando abbraccia mio figlio in carne in ossa. Quelle parole erano una promessa, una condanna, un matrimonio d'anima indissolubile, un "così è". E' stato un boato, mi alzai nella notte e passai ore come in trache chiusa nel bagno terrorizzata da quello che ero successo e consapevole del fatto che a nessuno avrei mai potuto confidare una cosa così oggettivamente folle, risibile al mondo intero ma non per me che avevo avuto la malaugurata fortuna di viverlo. Più volte nei mesi successivi vidi quel bambino, aveva in ogni sogno diverse età, lo guardavo e pensavo "quello è mio figlio" ma vi assicuro, nessun trasporto materno, niente occhioni a cuore, solo il prender atto freddamente che avrebbe avuto quella faccia, quel corpo, quei capelli e quegli occhi. Anzi a dirla tutta lo guardavo come si può guardare un intruso che farà capolino nella tua vita... che amore di mamma che sono :oP. Un figlio ce l'ho poi avuto davvero e il come e il perchè è successo nella vita reale non hanno avuto legami con il sogno, sogni che dopo qualche ora di veglia avevo parcheggiato bellamente nel catalogo dimenticato dei "sconquassamenti onirici" mai consultato nella vita reale, volete sapere però a chi assomiglia Lorenzo come ad una goccia d'acqua? Ebbene sì, ma non vi è nulla di speciale o fantascientifico, solo coincidenze oniriche :o)

Poi credo, dico credo perchè non ne ho mai avuto controprova diretta, che ci sono sogni in cui si elabora una trama e questa trama non riportando proprio esattamente alla lettera una situazione che sta accadendo a un proprio caro o ad un amico, ne sia la traduzione di stati d'animo di situazioni che sta vivendo nel suo reale e che magari lo impegnano più del dovuto. Di questi sogni "ficcanaso" dicevo che non ne ho un riscontro pieno ma più volte ho avuto l'impressione che parlando con qualcuno emergessero sensazioni avute in qualche sogno in cui era coinvolta anche questa persona e avvertire chiaramente che aveva già "trattato di questa cosa in sogno" magari non parlandone ma per il fatto che fosse il leit motive di ciò che ha condotto il sogno.

Eh, la mattina posso esser tremenda, anch'io Dino mi sveglio all'alba e questo per gustarmi qualche decina di minuti egoisticamente tutti per me e se mi metto alla tastiera divento un incubo per questi post fiume... e il bello che se non fosse perchè giunge l'orario di andare a lavorare andrei avanti :D

Vabbè, ho capito, vi manderò in privato l'indirizzo del mio datore di lavoro così che possiate inviare fiori o ringraziamenti sentiti :oP :o)

Mica sono finiti qui i sogni e le loro varie tipologie.. vuoi che sia perchè tramite i sogni saggiamo parte della manifestazione dell'infinito? Se così fosse meglio rinunciare all'idea di catalogarli tutti -:o)

Buona giornata Amici :o**

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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 10:52 am

Cara Michela, con questo post mi hai stesa....
Mi sono resa conto definitivamente dei limiti di espressione di cui dispongo ed e' sicuramente da imputare a questo il perche' dei miei quasi inesistenti commenti, pur partecipando intensamente col pensiero e col cuore.
Ma si puo' dire realmente che si partecipa alla com, alla vita delle persone se non si esprime quasi nulla?
Cos'e che fa' sentire parte di s'è l'altro, seppur per mesi non ci si dice neanche ciao?
Non sara' mica che di notte... ci si ritrovi a danzare insieme, in un ballo che e' e che sara' ?


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Messaggio Da Luciano Mess Ven 30 Mar 2012, 12:07 pm

Nella concezione sciamanica, il sogno è visto come un punto di connessione tra due percezioni, attraverso il quale, fluiscono informazioni di ogni tipo. Se provate ad immaginare una clessidra, il sogno corrisponde alla strozzatura tra le due bocce.
Naturalmente, l'attività onirica ha molteplici funzioni che di seguito, seppur succintamente, vorrei provare a descrivere:
La prima, ed ancor oggi la più importante, è quella di cordone di collegamento tra ciò che siamo e ciò che sperimentiamo ed è usata come rifugio, quando lo stress, provocato dall'eccessiva lontananza con la nostra essenza, è talmente forte da condurci alla pazzia o all'autodistruzione. I n questo caso, il sogno ha le medesime funzioni delle stanze di rifugio, poste a distanze regolari, che si trovano in ogni galleria autostradale. Ci si trova ossigeno e cibo, che, pur avendo assai poco a spartire con ciò che respiriamo o mangiamo tutti i giorni a casa nostra, è comunque sufficientemente simile da ristorarci quel minimo che basta, in attesa della salvezza.
La seconda funzione, legata peraltro alla prima, consiste nello svuotare il cestino emozionale, rielaborandolo attraverso immagini e suoni. Cosa che risulterebbe piuttosto difficile da fare in stato di veglia, proprio perchè l'apporto emozionale sarebbe ancora attivo.
Continuando con le metafore, direi che potremmo assimilarci ai nipoti di Robinson Crusoe; totalmente privi di ricordi diretti riguardanti il mondo civile, ma con a portata di mano la fatiscente capanna costruita dal nonno, nella quale, di tanto in tanto, andiamo a rifugiarci, è, accarezzando qualcuno degli strani oggetti contenuti, abbiamo la certezza che esiste davvero un luogo nel quale non ci si imbatte ad ogni piè sospinto in pitoni, cannibali e ragni grossi quanto una padella. Certo, la cosa non è sufficiente a portarci via da lì, ma basta a sostenere la speranza che un giorno accadrà.
La genesi dei sogni, con buona pace di chi crede che sia tutta opera del solo cervello, è più nobile, nel senso che il registsa è l'essenza dell'individuo o anima, che dir si voglia, la quale, tutte le volte che il bisteccone che la contiene, s'addormenta, si ricongiunge all'infinito per ricaricare, diciamo, le batterie e per farlo senza l'impiccio dell'ego, provvede a montare un bel filmino, raccattando quà e là degli spezzoni di ricordi, per poi spegnere le luci e lasciare l'ego a godersela. Naturalmente, per quanta bravura ci si possa mettere, alle volte, l'ego non ci casca comnpletamente (in fondo, pur essendo ad un livello ultrabasso di consapevolezza, anch'esso è parte dell'infinito, quindi non totalmente idiota) ed in questo caso, un briciolo delle informazioni che l'anima scambia con la matrice dell'infinito, passa a livello conscio, trasformando l'innocuo filmettino, in una fonte di ispirazione (premonizioni, intuizioni, deja vu). Ovvio è, che pur accadendo con più frequenza di quanto si creda, ben poche sono le volte nelle quali l'ego riesce a cavarci qualcosa di utile, proprio a causa dei suoi enormi limiti. Se proviamo ad immaginare l'ego di un ciabattino che si imbatte nelle istruzioni per costruire un'astronave, possiamo facilmente dedurne che al risveglio, il suo ricordo sarà più o meno questo: "ho sognato di robe strane e carte piene di simboli indecifrabili, probabilmente ieri sera ho cenato troppo pesante". Naturalmente, se avesse avuto la ventura di incocciare una linea di conoscenza che trattava di scarpe iperevolute, al risveglio si sarebbe precipitato all'ufficio brevetti.
Gli sciamani, in virtù di un costante allenamento, riescono ad usare il sogno come una porta, per accedere all'altra boccia della clessidra, ma in questo caso, è improprio parlare di sogno, perchè lo si ottiene "svegliandosi" in sogno e trasformandolo in un'uscita astrale, ovvero, nella condizione di proiettare la coscienza oltre i limiti del tempo e dello spazio, infinitamente oltre i limiti normalmente sperimentati dal corpo.
Anche se in tali condizioni si gode di una lucidità ed un acume straordinari, ciò non significa affatto che si è raggiunta una meta, ma solo che si sono usate "protesi" moltiplicative delle facoltà. Tutte cose, cui, presto o tardi, anche la scienza ortodossa arriverà.
Non tratto di ulteriori possibilità, perchè esulerei dal tema di questo post, in quanto attinenti l'evoluzione ulteriore, svincolata più o meno da tutto, attività onirica inclusa.
Poichè si parlava di cllessidra....non dimenticate che quando siete svegli qui, dormite lì, e vicveversa :oP
Buon risveglio a tutti
Luciano Mess
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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 3:52 pm


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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 3:53 pm


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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 3:56 pm

Di impollinazione parlavo ed impollinazione è stata! Fantastico.


L'immagine della clessidra è tutto ciò che attorno hai descritto è stata per me una pagina di altissima poesia.

Grazie Mess.

Dino


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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 4:00 pm


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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 4:02 pm


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Messaggio Da Ospite Ven 30 Mar 2012, 4:04 pm


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