Carezzare ed afferrare
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Carezzare ed afferrare
La differenza tra i due termini la conoscono tutti....forse.
L'ego, non ha esistenza propria, in compenso si illude di averla, e, per rimarcarlo, afferra tutto ciò che gli capita a tiro e che ritiene gradevole. Quest'operazione, gli consente di affermare se stesso non solo agli occhi del mondo ma soprattutto ai propri occhi, i quali possono vederlo e riconoscerlo, esclusivamente in virtù di ciò che è riuscito ad afferrare. Un buon esempio, lo danno i bambini molto piccoli (puro ego), incapaci nel modo più assoluto di interagire con il resto del mondo, se non afferrando spasmodicamente ciò che gli capita a tiro.
Carezzare è cosa diversa, molto diversa o almeno lo dovrebbe essere: La carezza può essere quella di un amante, pronto a trasformarla, ghermendo, in estrema dimostrazione di possesso, oppure, il lieve tocco di chi, arrendendosi all'amore, rifiuta l'idea di impossessarsi di qualunque cosa, idea, situazione o ricordo e tutto sfiora con dolcezza. Nessun fiore, nemmeno il più delicato ha nulla da temere da chi ha raggiunto questo stato, anzi...
Ogni gesto, ogni passo, ogni respiro, devono essere caratterizzati da questo agire. Nulla da trattenere, nulla da strappare, devastare, possedere. Leggero è il cammino quando le mani non sono costrette a pugno e lo zaino è perennemente vuoto; leggero, non insulso. Infinitamente ricco è colui che nulla vuol possedere, perchè possiede già tutto in sè e ciò che incontra sui suoi passi, lo riconosce per il riverbero di ciò che appunto è già in lui, per questo non è preda del desiderio di appropriarsene.
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L'ego, non ha esistenza propria, in compenso si illude di averla, e, per rimarcarlo, afferra tutto ciò che gli capita a tiro e che ritiene gradevole. Quest'operazione, gli consente di affermare se stesso non solo agli occhi del mondo ma soprattutto ai propri occhi, i quali possono vederlo e riconoscerlo, esclusivamente in virtù di ciò che è riuscito ad afferrare. Un buon esempio, lo danno i bambini molto piccoli (puro ego), incapaci nel modo più assoluto di interagire con il resto del mondo, se non afferrando spasmodicamente ciò che gli capita a tiro.
Carezzare è cosa diversa, molto diversa o almeno lo dovrebbe essere: La carezza può essere quella di un amante, pronto a trasformarla, ghermendo, in estrema dimostrazione di possesso, oppure, il lieve tocco di chi, arrendendosi all'amore, rifiuta l'idea di impossessarsi di qualunque cosa, idea, situazione o ricordo e tutto sfiora con dolcezza. Nessun fiore, nemmeno il più delicato ha nulla da temere da chi ha raggiunto questo stato, anzi...
Ogni gesto, ogni passo, ogni respiro, devono essere caratterizzati da questo agire. Nulla da trattenere, nulla da strappare, devastare, possedere. Leggero è il cammino quando le mani non sono costrette a pugno e lo zaino è perennemente vuoto; leggero, non insulso. Infinitamente ricco è colui che nulla vuol possedere, perchè possiede già tutto in sè e ciò che incontra sui suoi passi, lo riconosce per il riverbero di ciò che appunto è già in lui, per questo non è preda del desiderio di appropriarsene.
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cambiare gli altri...
Anche questo è uno sport molto praticato dall'ego, il quale, similmente al suo idolo Procuste, s'ingegna a mutare ciò che incontra piuttosto che trarre lezione dall'osservazione spregiudicata. Ci fosse un condroitin-solfato per l'ego, andrebbe assunto in dosi da cavallo e ancora non basterebbe.
Il cuore gonfio di pianto e la mente colta quasi in un impeto di gioia...
...è esattamente ciò che sto provando in questo momento a qualche minuto dalla notizia della perdita di un caro Amico, uno dei più grandi, certamente.
E per una volta mi sembra che cuore e mente abbiano invertito i ruoli anche se io, da vecchio romantico quale sono, in fondo preferisco così.
Il cuore afferra la notizia e scatena il dolore mentre la mente vede già Willy felice e scanzonato correre sulle colline di Posillipo a braccetto della Sua cara Giulia e ne accarezza l'idea...
Anche io, molto spesso, quando scrivo capisco percentuali infinitesimali dei miei testi e immagino che chi mi legga debba per forza capirne ancor meno...; ma è la goccia che forma le cascate, i fiumi e gli oceani...
Dino :flower:
E per una volta mi sembra che cuore e mente abbiano invertito i ruoli anche se io, da vecchio romantico quale sono, in fondo preferisco così.
Il cuore afferra la notizia e scatena il dolore mentre la mente vede già Willy felice e scanzonato correre sulle colline di Posillipo a braccetto della Sua cara Giulia e ne accarezza l'idea...
Anche io, molto spesso, quando scrivo capisco percentuali infinitesimali dei miei testi e immagino che chi mi legga debba per forza capirne ancor meno...; ma è la goccia che forma le cascate, i fiumi e gli oceani...
Dino :flower:
Ospite- Ospite
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