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Messaggio Da Luciano Mess Sab 22 Giu 2013, 9:34 pm



27/09/2005



Questo e' un argomento caro a chi ama lo sciamanesimo ed e' la via maestra per ottenere qualunque risultato si desideri perseguire.
Come noto, tutti noi viviamo nel regno delle forme, tutto quel che vediamo o immaginiamo si rifa' sempre e comunque ad una forma ed e' per questo motivo che la nostra fantasia non ci aiuta a spingerci oltre tale mondo essendo anch'essa frutto della forma. Messa così, sembrerebbe che nulla esista oltre tale realtà (se non e' nemmeno immaginabile un mondo informale evidentemente non può in alcun altro modo concepirsi) ma non e' proprio cosi', vi sono alcune intuizioni slegate da tale mondo e sia gli esoteristi che alcune frange di artisti ne hanno esperienza diretta.
Gli artisti, specie quelli contemporanei, cercano di rendere in qualche modo l'idea di quanto hanno sperimentato, mediante la cosiddetta "arte informale" che consiste nel tentare di veicolare un messaggio superando le barriere della forma appunto (basti pensare agli astrattisti).
 
Naturalmente, noi ci occuperemo della parte riguardante la ricerca esoterica (non ce ne vogliano gli amici artisti), la quale oltre a tentare di creare un linguaggio adatto alla trattazione dell'informe (segnatamente il simbolo), si propone la ricerca di metodi universalmente applicabili per addivenire di un'esperienza diretta dell'informale da parte di un numero sempre maggiore di persone.
 
In questi tempi sempre più accelerati, il vecchio rapporto allievo/maestro, che in realtà si risolveva in un sodalizio che durava una vita intera, e' stato giocoforza sostituito da metodi indiretti come la scrittura, volti a creare nel lettore quegli strumenti prima delegati all'esperienza veicolata nelle scuole iniziatiche; va da se' che questo comporta un maggior lavoro ed una maggiore responsabilizzazione del singolo ricercatore, ma i tempi sono sufficientemente maturi per riuscire nell'impresa.

Adesso proviamo a definire cosa sia la forma, probabilmente siete convinti che io vi tratti da imbecilli, avendo tutti ben chiaro cosa sia questa benedetta forma ma la cosa e' molto meno scontata di quel che sembra, infatti l'idea di forma che vi portate dietro sin dall'infanzia e' a dir poco superficiale ed incompleta e questo a cagione del vivere nella forma che appunto per la sua onnipresenza fa si che non la indaghiate.
 
Per forma intendo tutto quello che e' in qualunque modo circoscrivibile, inclusa la sua stessa descrizione. Con il pensiero ordinario, nulla sfugge a questa catalogazione, nulla...
Proprio per questa ragione, non perdo tempo a parlare (per ora) dell'informità, limitandomi appunto ad una descrizione del mondo formale ed a qualche indicazione per la distruzione dello stesso (il bosco contiene parecchi miei cenni in tal senso, ma forse e' giunta l'ora di essere più esplicito).
La più elementare manifestazione della forma, come chiunque può constatare, e' la forma del proprio corpo ed e' proprio da quella che prendono vita e vigore tutte le altre, infatti, il nostro concetto di piccino o grande sempre e comunque parte dalla comparazione conscia od inconscia con il nostro corpo, ad esempio una formica è piccina ed un elefante grande, solo se riferito alla misura mediana del corpo umano, allo stesso modo il cosiddetto mondo inanimato (che non e' affatto tale), ha una scala di grandezza indiretta, poichè basata come comparazione sulle cose legate alla vita umana (una montagna e' grande perchè penso alla mia casa che e' una proiezione della mia grandezza) e via di questo passo, tutto segue pedissequamente questa logica, inclusi i concetti astratti come la velocità od il tempo, sempre e comunque riferiti alla nostra misura.
Per farla breve, il mondo delle forme e' costituito dalla risposta esterna ad una nostra interrogazione interiore che normalmente si estrinseca attraverso l'osservazione del mondo sensibile (formale) ed una sua successiva elaborazione intellettuale che classifica le informazioni ricevute, un sistema carinissimo ed efficace, peccato abbia il difetto di distoglierci dall'indagine interiore vera e propria, infatti non fornisce risposte certe a nulla, ma solo stimoli sensorii e concetti aleatori, quindi, molto fumo e...nessun arrosto, come al solito, nell'intento di non strapazzarvi inutilmente i neuroni ricorro ad un esempio pratico:
 
Quando vogliamo controllare la nostra pettinatura, ricorriamo ad uno specchio ed una volta scoperto di avere in testa un cespuglio incolto, prendiamo il pettine e provvediamo a darci una ravviata, ma......ALLA TESTA e non allo specchio! Nessuno infatti sarebbe cosi' pazzo da pettinare lo specchio,  siamo perfettamente consapevoli che e' solo uno strumento che ci rinvia impietosamente la nostra immagine, quindi i difetti che rivela sono i nostri e non i suoi. Non ostante la cosa sia ovvia a tutti....nella vita ordinaria ne perdiamo coscienza, infatti i difetti che il mondo delle forme ci mostra li riteniamo appartenenti ad esso e non a noi stessi; non e' forse un comportamento sciocco?? Eppure ci si casca continuamente come allocchi!
 
Posto che idioti non siamo, perchè mai ci comportiamo come se lo fossimo? Vediamo di capire dove sta l'inghippo, ho accennato prima al fatto che il mondo delle forme nasce e si nutre dell'immagine del nostro corpo, beh...l'inganno e' tutto lì.
Sinora ho sempre trattato di spirito o di ego (mente), adesso e' ora di parlare del corpo. Benchè tutti, quando vi si riferiscano usino termini come "il mio corpo", quasi nessuno si sofferma sulle implicazioni di queste asserzioni; quel "mio", sottende infatti la consapevolezza che vi sia un proprietario ben distinto dalla cosa posseduta, eppure questa ovvietà non penetra in profondità e rimane solo una sterile espressione linguistica.
La difficoltà di comprendonio e' da ascriversi al collegamento continuo che l'ego ha con il suo strumento prediletto. La cosa fa sì che egli vi si identifichi totalmente e quindi, con il passare del tempo, ogni piccolo incidente che occorra al corpo, viene vissuto come un'attentato all' esistenza globale dell'individuo che in esso soltanto si identifica e riconosce. 
Con l'automobile o la bici o la casa, queste cose non accadono e non perchè non siano altrettanto nostre, ma perchè abbiamo la possibilità di distaccarcene a piacere e quindi la suggestione identificativa e' molto 
blanda, non avendo possibilità alcuna di radicare, stante proprio la discontinuità del collegamento; sono strumenti e null'altro, esattamente come lo e' il corpo.
 
Da tempo immemorabile, ogni illuminato che abbia calcato il suolo di questo pianeta, ha asserito di essere pervenuto al suo stato mediante la meditazione ed ha elaborato  un'infinita' di metodi per semplificare questa condizione, eppure anche in questo caso, ben pochi si rendono conto dell'utilità di questa pratica, spesso ritenuta una stramberia, un semplice vezzo da "guru". La meditazione e' la porta dell'auto. E' lei che ci permette di uscirne di tanto in tanto, concedendoci quei momenti di "scollegamento" che riportano al suo giusto posto le nostre varie componenti e relega come e' giusto che sia, il corpo alla sua vera funzione ed importanza che non e' certo tale da venerarlo come abitualmente si e' usi fare. Avete mai sentito di un qualche illuminato che vesta firmato???? O che provveda con qualche lifting a rassodare la pelle ormai cadente???
Esattamente come nessuno di voi spenderebbe cifre esorbitanti per mantenere lo splendore della carrozzeria di una vecchia 500, cosi' un'illuminato non ha in alcuna considerazione il suo aspetto esteriore, poichè è conscio che è l'aspetto di un suo strumento e non di se' stesso.
Quando nel parcheggiare andiamo a sbaciucchiare un platano con un parafango, magari con l'aiuto di qualche birra in più, siamo disperatissimi, poichè l'automobile non ha certo l'aspetto di prima, vero?
Eppure....ha solo cambiato forma, ma i nostri rigidissimi schemi mentali non sono in grado di coglierlo, poichè sono cristallizzati sulla forma che aveva all'inizio e non ammettono deroghe! Lo stesso accade nei confronti del nostro corpo o dei nostri pensieri; tutto va a meraviglia a patto di non modificare nulla! La stasi e' sacra ed irrinunciabile.
Nel corso della mia esistenza ho conosciuto una miriade di persone che a chiacchiere volevano evolvere, poi.....al minimo cenno di pericolo (pericolo per le loro assurde certezze) si squagliavano come gelati al sole.
 
(segue)
 




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Messaggio Da Luciano Mess Sab 22 Giu 2013, 9:40 pm


Adesso vediamo di chiarire ulteriormente questo strambo meccanismo che, tentando di mantenere ancorate le forme, ottiene il risultato opposto, ossia le distorce.
 
La prima causa innescante il "maleficio" e' abbastanza chiara (la mancata capacita' di "sganciare" l' attenzione dal proprio corpo).
 
La seconda e' tanto simile alla prima da risultarne una sua proiezione, ed alludo ovviamente alla vista ordinaria.
La vista sta al corpo, quanto il corpo sta alla mente (ego) ed il suo potere di assurgere a strumento principe nell'indagine esteriore e' tale da surclassare ogni altro senso; paradossalmente chi ci vede benissimo e' di fatto cieco! 
 
Vado ad usare un altro dei soliti esempi prima di diventare completamente incomprensibile:
 
Credo che tutti voi, almeno una volta nella vita, abbiate avuto modo di usare un cannocchiale od un binocolo, ebbene, non vi sarà certo sfuggita la sua principale ed ovvia caratteristica, che consiste nell'avvicinare (apparentemente) quel che si sta osservando. Ahimè, questa capacita' di acutizzare la nostra percezione di un punto a noi lontano ed altrimenti poco osservabile, ha un prezzo e non e' certo un prezzo piccino, infatti, maggiore e' l'ingrandimento e maggiore e' la luce assorbita (non vi assillo con le leggi dell'ottica per non annoiarvi a morte, ma, fidatevi, e' proprio cosi'), altra carateristica spiacevole e' l'avulsione dell'osservato da quello che lo circonda (l'intero orizzonte visivo e' concentrato esclusivamente sul cono lenticolare).
In sintesi, vediamo i singoli frutti di un albero lontano ma non possiamo piu osservare il prato su cui l'albero stesso cresce.
 
Adesso tentiamo una semplice operazione matematica (il caro vecchio ed amato...2+2).
 
L'ego e' talmente assorbito dal corpo  da non percepire altro  +  la mente e' talmente intenta ad usare il corpo da non percepire altro + il corpo e' talmente assorbito dall'osservazione sensoriale da non percepire altro, ecc ecc.
Risultato....La cosa non vi fa venire in mente i segmenti di un cannocchiale?? L'attenzione, a scalare e' tutta volta in un punto e poichè quel punto e' osservato attraverso il "tubo" dell'identificazione, tutto quel che si trova all'esterno di esso risulta di fatto invisibile; riprova ne e', un'altra esperienza in cui sicuramente tutti voi vi sarete imbattuti nel corso della vostra vita, ed alludo all'assorbimento totale dell'attenzione da parte di qualcosa ( lo studio, le gambe della figlia di una vicina, un film, un libro o quel che vi pare ), se la cosa risultava particolarmente interessante ed "acchiappante", avrete senz'altro notato che il tempo trascorso nell'osservazione, non era soggettivamente trascorso affatto, cosi' come non sentivate minimamente alcun stimolo di fame, sete o stanchezza, perchè la normale attenzione che si presta al corpo, era totalmente assente; avete sperimentato momenti di "sospensione" del tempo e dei sensi! Praticamente la vostra mente, era talmente assorbita dall'osservazione, da risultare dimentica dello strumento (corpo), usato per l'indagine.
 

Oramai anche il più addormentato dei lettori avrà un campanellino d'allarme che squilla tra il neuroname (almeno lo spero).
 
Il condizionamento (identificazione) regna sovrano anche su chi s'illude di esserne immune, proprio perchè ha inconsapevolmente sovvertite in se' le varie componenti e gerarchie, avendo messo al primo posto il corpo!
Continuate a pensare che vaneggio?
Liberissimi di crederlo mie care scimmiette ammaestrate, ma lasciate almeno alla mia vena sadica il sottile piacere di smascherarvi ai vostri stessi occhi.
 
Nella prima parte di questa trattazione ho spiegato per sommi capi il meccanismo perverso con cui il nostro corpo prende il sopravvento, ora, poichè io questi meccanismi li conosco benino e voi no, vediamo come potrei farvi ballare come brave scimmiette ammaestrate (lo so, lo so che ancora negate di esserlo).
 
Il trucchetto, qualunque sia l'aspetto con cui ve lo proponessi, sarebbe immancabilmente sempre lo stesso e consisterebbe nell'ottenere risposte automatiche e prevedibili mediante un condizionamento comportamentale ottenibile in modo assolutamente elementare. Iniziamo il balletto?
 
Conditio sine qua non e' la vostra collaborazione e poichè a nessuno verrebbe in mente di darmela  spontaneamente, non perderei un solo minuto a chiedervela, mi limiterei ad imporvela tout court!
Come tutte le brave scimmiette che si rispettino, siete sensibilissimi alle sollecitazioni del bastone & della carota che da tempi immemorabili ottengono infallibilmente lo scopo. Una buona carota (le signore non si facciano venire strane idee a proposito del simpatico ortaggio) potrebbe essere qualunque cosa, ad esempio un giochino a punti dove in pratica non si vince un c... ma si ha l'estrema soddisfazione d'essere considerati bravi se ne collezionate tanti e dei cretini se ne ottenete pochi (bastone). Lo scopo del giochino e' quello di creare una suggestione ipnotica, in pratica, una reazione automatica davanti a forme, colori o situazioni particolari. SEMPRE, la carota (punti), la si ottiene mediante la velocità di reazione e quindi l'acriticità della stessa; dopo alcune partite, vi ritrovate talmente rinco da rispondere in modo assolutamente automatico ed istantaneo (brave scimmiettine mie, la prima banana l'avete meritata).
 
Naturalmente potrei ottenere il medesimo risultato con qualunque cosa preveda un bastone ed una carota, quindi andrebbe benissimo un ballo scatenato da eseguire correttamente o una bandiera in cui identificarsi o una fede o una gara di qualunque natura o sfruttare il vostro orgoglio per avere dei figli bellissimi e ben curati o infilarvi una divisa e farvi marionettare in mezzo ad una piazza....Come va con la vista???, iniziate a vedere quella cosa nera che vi spunta dal retro dei pantaloni??? Si???, Beh, tranquilli e' solo la vostra coda, ogni scimmietta la possiede, non lo sapevate???
 
Ma dove ho infilato la mia leva per farvi agire cosi? Eddai che dovreste esserci arrivati da un bel pezzo...
 
Il punto debole e' l'ego, il solito vecchio figlio di donna perduta che per esistere compiutamente ha bisogno di gratificazione e per quanto fasulla possa essere, l'accetta come una benedizione ed e' pronto  a fare di tutto per ottenerne un'altra porzione con cui alimentarsi.
 
Per i piu tontoloni (quelli che hanno il campanellino d'allarme fuori uso), aggiungo che l'ego, attraverso il corpo, anela ad integrarsi perfettamente nel branco (le altre scimmie) e quindi si comporta nel modo adeguato ad ottenere tale scopo; una volta raggiuntolo (accettazione sociale), il passo successivo consiste nel primeggiare e quindi....
Brave scimmiettine mie, avete fatto un'altra stupenda capriola, un'altra bananuccia la meritate proprio.
 
Adesso che avete fatto sta bella scorpacciata di banana, vediamo di fare in modo che in futuro le consideriate indigeste e quindi abbandoniate la vostra condizione scimmiesca una volta per tutte.
Il primo passo l'avete già compiuto ammettendo di essere preda dell'identificazione nelle forme e accettando  il conseguente fatto di non essere liberi di decidere nulla (altri più smaliziati di voi decidono al posto vostro persino quando deve scapparvi la pipì). 
 
Se quanto appena letto vi fosse penetrato in profondità come un macigno, l'incanto si spezzerebbe all'istante, come, tirando un sasso ad uno schermo tv, tutte le illusorie immagini che proietta svanirebbero tra i  mille cocci di vetro del maliardo oggetto; ma nel nostro caso, ahimè, la cosa e' meno immediata a causa del residuo ed inconscio attaccamento alla parte scimmiesca che si vuole cancellare, è opportuno quindi procedere per gradi verso la meta. l'illuminazione non e' uno sprazzo di luce che penetra nei vostri cuori, quelle sono solo scempiaggini poetiche, la luce l'avete già in abbondanza, solo che essendo oscurata dai mille filtri identificativi che nel corso delle esistenze avete frapposto tra voi e lei, di fatto e' come non ci fosse affatto!
 
L'esercizio che vi propongo e' piuttosto semplice, prendete nota durante la giornata dei varii input ipnosedativi che ricevete, iniziando da quelli che sono più facilmente smascherabili (al semaforo il vostro padrone e' una luce colorata, al supermercato le cose che costano di più, guarda caso sono ad altezza occhi, se incontrando qualcuno per strada omettete di augurargli il buongiorno anche se a voi non importa nulla della sua giornata, verrete trattati da incivili, ecc)
Dopo alcuni giorni, la vostra malizia vi metterà in grado di allungare chilometricamente la lista ,e, conseguentemente, la libertà di cui credevate di godere....svanirà come nebbia al sole!
 
Vi anticipo....NON sognatevi di spappolarmi i marroni con considerazioni del tipo: Massi', le corsie dell'autostrada sono messe li per evitare il caos e gli incidenti e quindi non possono essere considerate alla stregua di condizionamenti, poichè mentireste e sapreste di mentire, a me (e di questo me ne frego) ed a voi stessi (e questo mi spiacerebbe assai).
 
Quando la lista sarà completa e ci avrete meditato sopra a dovere, sarete pronti a leggere i capitoli successivi.


D'ora in avanti procederò appunto per capitoli (tanto per semplificare la lettura).
 
Il sonno diurno:
 
Mi pare che siano rimasti ben pochi dubbi da fugare su questo stato di fatto, piaccia o meno, il sonno e' il compagno fedele di chi, nel trascorrere la sua esistenza, da lei si lascia sedurre ed accalappiare sino a diventarne parte passiva (il flusso di eventi che scandiscono la vita dei dormienti e' simile ad una nebbia che ovatta i sensi).
Coloro che ronfano con maggior vigore sono proprio quelli che si ritengono ben desti, stante la dinamicità delle loro giornate; illusi!
 
Solo al risveglio ci si rende conto d'aver dormito, ed in taluni casi, vi sono piccoli sprazzi di consapevolezza anche mentre si dorme (a chi non e' capitato di dormire e nel contempo sapere di star dormendo).
 
Ed e' proprio a questi momenti che io mi appello per suonare la sveglia.
 
Il piccolo risveglio:
 
Rifacendomi ai momenti di consapevolezza presenti a tratti nel sonno, vorrei analizzare le conseguenze che essi portano seco:
 
La maggior parte di coloro che li hanno sperimentati, si affrettano a tentare di "dormire meglio", ovvero considerano questi momenti magici un disturbo da eliminare.
Altra reazione e' l'insorgere di un'irrequietezza che mina il sino ad allora granitico convincimento che il tangibile e l'ordinario siano tutto quel che c'è da sperimentare qui ed ora, ed in questo caso, normalmente si scopre la "fede": un bell'abbraccio ad una fede qualunque e' la miglior garanzia di rimettere tutto a posto; la minaccia al nostro meraviglioso ordine esteriore e' rintuzzata dal delegare ad una qualche divinità (sempre esteriore), il tenere a bada questi fastidiosi tarli che turbano il sonno.
 
Vi sono 2 ulteriori categorie di "disturbati", e più propriamente i portatori  di santità ed i fruitori.
 
I secondi naturalmente sono i seguaci dei primi e sono coloro la cui sveglia ha suonato con tanta intensità da non riuscire a risolvere tutto con una blanda fede estrinsecantesi in qualche striminzito rito settimanale ma riuscendo a ben controllare la cosa divenendo seguaci di questo o quel guru o santone che dir si voglia.
 
Con il generico termine di "guru", definisco tutti quegli esseri che avendo sperimentato un piccolo risveglio, hanno scoperto l'esistenza di Dio ed a lui s'affidano in toto, ricavandone una gran consolazione ed una pace interiore cosi' esuberante da riuscire a trasmetterla anche ai loro seguaci che sperimentano ogni sorta di "miracolo", adducendolo alla volontà di Dio ed al tramite dell'eletto di turno.
E' abbastanza ovvio che non e' mia intenzione negare l'esistenza di tali fatti e persone, tutt'altro, quel che mi preme e' il farvi notare l'ambito in cui tutto questo accade, che e' un ambito esclusivamente materiale (salute fisica o psichica) e d'altronde non potrebbe essere altrimenti, essendo Dio la forza che anima l'universo e lo sostiene nella sua "realtà ".
Si potrebbe scriverci un trattato intero sull'argomento Dio, ma qui mi limito a definire "sonnifero consolatorio" tutto quello che a Lui e' collegato.
 
(segue)




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Messaggio Da Luciano Mess Sab 22 Giu 2013, 9:49 pm


Il grande risveglio:
 
Quando tutto quello che ho elencato precedentemente scopre i suoi limiti di "coperta troppo corta", si iniziano a manifestare i primi sintomi di un risveglio vero e proprio; quello che caratterizza tale fase e' un'insoddisfazione diffusa, un "mal di vivere" che nulla riesce a mitigare: a nulla valgono le elevate filosofie; comincia a far capolino la sensazione di essere degli estranei a questa "realta' ".
La fase sopra descritta, può portare in taluni casi al suicidio per incapacità di fronteggiare la situazione (non si ha più nulla cui aggrapparsi); ebbene, proprio qui inizia il vero lavoro sciamanico noto come informità.
 
E' utile precisare per amor di chiarezza, come sia radicato nell'animo umano l'attaccamento alla forma e per far questo voglio far ricorso alla vostra esperienza personale: vi e' mai capitato di vivere un sogno e se svegliati per un qualunque motivo, desiderare di riaddormentarvi per riprendere il sogno stesso?
Se la risposta e' sì, allora sapete già tutto quel che c'è da sapere sul meccanismo con cui disperatamente desiderate identificarvi con una realtà (quale che sia). Esattamente come vi aggrappate ad un bel sogno pur sapendo che e' appunto un sogno, allo stesso modo vi aggrappate alla realtà, trasformandola in qualcosa di concreto, ovvero dandole e di conseguenza, dandovi, forma.
 
La via del risveglio sciamanico e' ben lungi dal baloccarsi nel sogno che anzi, alle volte usa a proprio piacimento per fini esclusivamente utilitaristici (ma questo e' un tema che dibatterò in un altro articolo).
Qui, mi limito a considerare l'informità come traguardo della consapevolezza (risveglio) nell'intento di offrire un valido strumento di liberazione dall'onnipresenza delle forme.
 
In altri articoli ho alluso all'essere "specchi", nel senso di avere la capacita' di riflettere esattamente quello che in voi si rispecchia:
Probabilmente molti di voi avranno preso le mie affermazioni come degli enunciati fumosi e del tutto teorici, assimilabili quindi alle tonnellate di bellissime scemenze consolatorie che si leggono ovunque; beh, spiacente di deludervi ma non e' affatto cosi', erano e sono strumenti pratici efficacissimi e non scoregge filosofiche.
 
Quando uno specchio riflette il mare, esso e' mare, quando riflette la luna, esso e' luna e non solo un'immagine degli stessi; chi ha iniziato il percorso della disidentificazione e quindi dell'informità, agisce allo stesso modo, ad esempio, quando si lava i denti (tanto per dire una cretinata qualsiasi), NON e' un essere disgiunto dallo spazzolino, dal dentifricio o dall'acqua, ma e' un tutt'uno con essi; un veggente che osservasse uno sciamano intento a tale operazione, vedrebbe una bolla energetica continua e non tre diverse bolle appartenenti ai singoli oggetti.
L'ottenimento di questo risultato e' dovuto al fatto che uno sciamano NON e' identificato con se' stesso in quanto persona, ma e' fluido e perfettamente consapevole di quel che fa' sempre e comunque (contrariamente all'uomo comune che si comporta in modo zombico menando a destra e sinistra lo spazzolino di cui non e' conscio ne' della forma ne' del colore).
L'informe si adatta SEMPRE perfettamente a quel che compie, in modo che ogni suo gesto ed ogni suo pensiero siano tagliati come un abito cucito su misura e cangiante istantaneamente per adattarsi al mutare della sua attività.
Quando andate al mare e vi immergete in esso, siate mare, completamente, senza timori o esitazioni, non limitatevi ad essere una massa di lardo che galleggia (quello lo sanno fare anche gli stronzi), lasciate penetrare in voi la sensazione di contatto con l'acqua, non dimenticando che siete composti da essa e cercate di ascoltarla: cullatevi al suo ritmo che diverra' il vostro ritmo, cosi' come la sua temperatura dopo un  po' di tempo e' destinata a diventare la vostra stante il contatto, cosi' lasciate che ogni altra parte di voi lo diventi.
 
L'uomo informe non ha padroni, non ha Dei ne' patria, non ha nulla che lo identifichi in modo univoco, tranne la sua consapevolezza.
E' un essere temibile, poichè non condizionabile ne' circoscrivibile da nulla e nessuno, egli fluttua a piacimento tra le asperità della vita che non lo possono in alcun modo sfiorare. Egli e' sveglio, egli e' vivo, egli e' informe!
 
Leggi il colore delle parole
 




giallo verde rosso azzurro nero marrone


 


Come avrai notato la parte destra del tuo grullaio cerca disperatamente di farti leggere il colore mentre quella sinistra insiste ad incaponirsi sulla parola scritta.
 
Sei ancora convinto di essere intelligente e padrone della tua mente?
Quanto poco ci vuole a fregarti!
 
Ma non sono io a farlo, e' in parte la struttura stessa del cervello ed in misura ancora maggiore i condizionamenti che ti sei accumulato nel corso della vita.
 
Lunga e' la via della libertà, lunga e difficile, soprattutto se il carceriere ed il carcerato sono la stessa persona.
 


 
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Messaggio Da Ospite Mar 25 Giu 2013, 9:46 pm





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Thanks, Luciano :)





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Messaggio Da Luciano Mess Mar 25 Giu 2013, 10:52 pm

Già l'essere riuscita a sopravvivere al mio lungo post senza stramazzare addormentata sulla tastiera, ti farebbe meritare una medaglia :o)
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Messaggio Da Ospite Mer 26 Giu 2013, 6:55 am

Troppo interessante quanto scrivi per lasciarsi vincere dal sonno!l'informità Wink
La medaglia però me la prendo, sono vanitosa io!l'informità Tongue

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