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La gioia del cuorae

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Messaggio Da Luciano Mess Gio 22 Set 2011, 10:05 pm


Ogni essere umano la desidera seppure sembri una chimera o comunque una condizione da ottenere dall'esterno, attraverso un processo di appagamento del desiderio. Con queste premesse, la meta è lontana.
Sono proprio i desideri inappagati a frustrare ogni tentativo di raggiungere quello stato ed a creare una stretta che attanaglia il petto e toglie colore e musica alla vita.
La gioia non abbisogna di nulla ed il cuore sa intonare canti bellissimi, se solo lo si lascia raggiungere la leggerezza di una piuma. Non c'è ragionamento, per quanto sofisticato e logico possa apparire, in grado di avvicinarvi alla gioia, anzi, quello è il modo migliore per allontanarvi definitivamente da essa. Tutto ciò che il vostro ego, attraverso un uso perverso della mente sa ottenere, è una sconfinata sofferenza, mitigata, di tanto in tanto, da qualche piccolo episodio di gratificazione che serve unicamente a dare un piccolo sollievo tra uno stato di insoddisfazione e l'altro.
Il cuore non è riflessivo e nemmeno saggio, o almeno non lo è secondo l'imperfettissimo metro dell'ego, egli ama giocare, sorridere, correre senza meta. Il cuore è vivo e vuole solo onorare la sua vita gioendo di essa, non pensa ad accumulare nulla, e nulla accumulando, nulla può perdere; è un bimbo che non conosce rancori, è il più saggio dei folli e il più folle dei saggi, è in grado di vivere nell'amore sconfinato, quell'amore che non si crea e non si distrugge, che semplicemente "é". Purtroppo pero, deve subire la tirannia della mente che non lo vuole lasciar volare perchè sa che questo le toglierebbe l'enorme potere che ha su di lui ed è troppo sciocca per comprendere che non perderebbe proprio nulla, anzi, seguendolo nel suo giocare, anch'essa troverebbe letizia e sorrisi.
Rammentate quando ancora piccini sapevate ridere senza motivo? Oppure, da adulti vi è mai capitato di finire una serata in quelle sagre di paese dove suonano musiche stonate ma allegre, accompagnate da birra di catttiva qualità e cibi strapieni di colesterolo? Si? Bene, tra una battuta e l'altra pian piano vi sarete pur trovati a ridere quasi senza motivo, solo perchè il luogo era pregno di allegria semplice e voi ne siete rimasti contagiati; ebbene, in quei casi il vostro cuore cantava, senza un motivo valido per farlo, solo per cantare, muoversi, esternare una gioia troppo ingombrante per rimanere tutta confinata dentro di sè.
E' quella gioia, priva di seriosità che alimenta il cuore.
Una spiaggia lontana, un camper sperduto tra gli alberi, il mare a due passi che mostra i suoi muscoli frangendo onde sugli scogli. Due corpi teneramente abbracciati, la musica della risacca, ecco, questa è la gioia del cuore.
Il cuore non è complicato, anzi, adora le cose semplici.
Ogni giorno, anche il più bello, ha la sua sera e la sua notte ma il cuore non fa nulla per farlo durare all'infinito perchè sa che prima o poi ci sarà un altro giorno e rinnoverà la sua gioia e se non succederà, non importa, avrà gioito dell'unico giorno che gli è stato concesso e di questo sarà felice. Solo un cuore dal peso di piuma riesce a fare questo e lo fa sempre sorridendo.
I giorni volano in fretta e tra un pensiero e l'altro, una pesantezza di qua, uno struggimento di là, si arriva al crepuscolo della vita senza aver mai permesso al cuore di cantare. Vi pare bello? Vi pare giusto?
Lasciatelo cantare il vostro cuore e vedrete che gli usignoli taceranno incantati da tanta bellezza.
Luciano Mess
Luciano Mess
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Messaggio Da Ospite Gio 22 Set 2011, 11:27 pm

Liberate il cuore e lasciatelo cantare, dice Mess; e così facendo ci rilascia una lezione di anatomia in chiave poetica.
Si perchè è a tutti noto che gli organi del corpo umano sono regolati e comandati dal cervello, dalla mente quindi; tutti ad eccezione del cuore.
Il cuore vive di vita propria e si è creata da solo la chiave della sua vita. L'impulso elettrico che lo fa ritmicamente vivere nasce nella sua stessa struttura, in alto nell'atrio dove un addensamento di cellule chiamato nodo del seno atriale fa scoccare la scintilla facendo contrarre la parete degli atri.
Successivamente lo stimolo raggiunge un altro addensamento chiamato nodo atrio-ventricolare e la contrazione interessa i ventricoli.
E il cuore comincia a cantare...ops...a battere, volevo dire.

Certo, la mente, invidiosa, cerca in tutti i modi di fargli lo sgambetto e, ironia della sorte, lo fa in modo...simpatico; nel senso che la funzione di guastatori l'affida al sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Non ho voluto farvi una lezione di fisiologia che sarebbe stata irriverente dinnanzi alla poesia che il post di Luciano ci ha regalato ma ho solo cercato di trasmetterVi il messaggio che spesso, molto spesso, la stessa scienza è poesia.

Perciò sursum corda, che non vuole dire sù per la corda ma semplicemente...in alto i cuori.
E il loro canto, come dice Luciano, avrà degli auditores d'eccezione: gli usignoli.

Buona notte.

Dino

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Messaggio Da Ospite Mar 27 Set 2011, 9:57 am

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