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Il potere infinito

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Messaggio Da Luciano Mess Sab 24 Set 2011, 11:49 am

Il potere infinito

Di norma, il concetto di potere è associato alla capacità di piegare una o più persone o circostanze alla nostra volontà, a prescindere da quanto questa volontà sia sciocca. Questo è un potere finito, limitato dalla nostra forza del momento, dunque, di bassissimo valore reale, proprio perchè è difficile e costoso dare supporto continuo a quest'atto di forza; è una lotta continua, prima per ottenerlo e poi per mantenerlo e difenderlo dal potere altrui. Mi chiedo che senso abbia battagliare tanto per un sì piccolo premio.
Il potere infinito è totalmente diverso, non ha bisogno di nessuna lotta, di nessuno sforzo per la sua conquista e non c'è proprio pericolo di perderlo, anzi, ogni volta che lo si regala, lui aumenta.
Per comprendere a fondo questo inusuale concetto, è importante capire prima chi sia colui che desidera il potere. Erroneamente si crede che sia un generico "me stesso" a volerlo, ma non è per niente vero. In noi alberga la personalità, un "coso" funzionale all' esperienza transitoria di questo piano esperienziale: un attrezzo, una funzione, un attributo. Essendo dipendente totalmente dall'essenza, non ha la capacità di provvedere ad autosostentarsi, per questo escogita sempre nuovi modi per raggiungere l'indipendenza attraverso il dominio, prima del suo ospitante e poi degli altri. E' un meccanismo semplice, come semplice è la sua natura; avendo, da sempre il compito di mediare l'informazione tra il mondo circostante e l'anima, si è convinto di essere lui stesso l'unico attore protagonista. Un autista, assunto per portare a spasso il suo padrone che non ha la patente, talmente abituato a guidare che s'è dimenticato da lungo tempo di non essere in grado di andare in nessun posto contro il volere del datore del lavoro perchè di suo, non possiede l'automobile o i soldi per la benzina e persino la sua patente è stata pagata dal principale: smette semplicemente di guardare di tanto in tanto verso il sedile posteriore, sino a convincersi di essere l'unica presenza a bordo e di tutta la situazione, percepisce soltanto la forza dei cavalli nel motore, il lusso degli interni, la comodità dei sedili e gode di questo a tal punto da volerne sempre di più comodi, completamente dimentico che tutta la struttura è nata per andare in un posto specifico e non è affatto essa stessa la mèta. L'anima, tra il divertito ed il seccato per un dipendente tanto ribelle, detiene il potere infinito, quello che non soverchia nessuno. E' il potere di chi è e per questo non sente il minimo stimolo alla sopraffazione: può condividere la sua infinita ricchezza, il suo sapere, la sua forza, ma non teme di impoverirsi perchè non sono semplici acquisizioni passibili di alienazione forzata: è sole che condivide la sua luce, è vento che accarezza il volto di chi lo incontra, è albero che dispensa i suoi frutti. Chiunque ne viene in contatto, percepisce una forza, una serenità e un amore senza limiti. Il potere finito, quello che appartiene alla personalità, ne è terrorizzato e si affretta a fuggirne per tema di perdere se stesso.
Anche l'ego di gruppo lo fa, sminuendo, esiliando, deridendo chi mostra la sua anima e rifiuta di assecondare il proprio ego personale. Si creano società organizzate che producono gli anticorpi delle regole per proteggersi da questi portatori infetti di libertà e amore. Il conflitto e il perseguimento del potere finito, vengono incentivati e anch'essi normati, si ha così un codice di diritto per regolare le liti personali e uno internazionale che prevede nel particolare le regole entro le quali è lecito attaccare, bombardare, devastare, invadere.
Nel regno del potere infinito, tutte queste cose non ci sono e nessuno di quelli che lo riconoscono in sè ha mai sentito la necessità di normare alcunchè. Il tuffo nel potere infinito è sempre rinfrescante e non porta con sè alcun pericolo. La paura che prova la personalità nell'affidarvisi è irrazionale, è la paura della goccia che teme il mare e lo rifiuta rimanendo tremante sulla battigia, ignara del fatto che è proprio lì il pericolo, perchè basta un raggio di sole per farla evaporare. Le onde che si allungano per afferrarla, non sono crudeli, stanno solo cercando di portarla in salvo. Tutte le gocce che hanno superato il timore, vi si gettano gioiose, ben sapendo che il loro è stato solo un viaggio di conoscenza e che altri ne compiranno e ancora si rigetteranno nel mare accogliente, con gioia.
Il potere infinito non è compreso e non è desiderato, perchè non lo si vede. La sua invisibilità, però, è data dalla sua immensità che ne vieta i confini, non dalla sua incorporeità: si trova ovunque e in qualunque tempo e non si nega mai all'abbraccio di chi lo cerca.
Non è l'anima che fugge, non è lei il figliol prodigo, lo è l'ego, che è chiamato da sempre ad abbandonare la sua piccineria, il suo astio e la sua sensazione di separazione; incessantemente viene invitato ad aprire le mani, a smettere di afferrare ciò che solo lui crede gli serva, a lasciar andare le briciole, perchè solo a mani aperte potrà ricevere l'intero pane.

Non serve diventare potere infinito, basta lasciar tacere la mente che lo rifiuta: egli è lì, dentro ognuno di voi, pieno di tutte le benedizioni possibili.
Luciano Mess
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Messaggio Da Ospite Lun 26 Set 2011, 5:12 pm

:)

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