PSICOERETICA
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

---

3 partecipanti

Andare in basso

--- Empty ---

Messaggio Da michela Mer 16 Nov 2011, 7:34 am



Dedicato a tutti quelli che hanno saputo spogliare la realtà della sua illusoria verità, a tutti coloro che l' hanno condiviso e a tutti coloro che, non senza fatiche, stanno iniziando a palpare davanti ai loro occhi le fredde e rigide lenti della mente, paraocchi fissati su condizionamenti che costantemente filtrano l'essenza attraverso gli strati pumblei della nostra identificazione.

Dedicato a tutti quelli che, come me, stanno capendo di non aver mai capito nulla e nulla capiranno mai

Buongiorno Amici miei, un abbraccio di cuore @--,-'----

michela
Admin

Messaggi : 72
Data d'iscrizione : 21.08.11
Località : epicentro: Bologna

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da Ospite Gio 17 Nov 2011, 6:21 pm

e magari in quel non capire abbiamo capito tutto!
la follia accompagna sempre il genio!

--- 650269930

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da michela Sab 19 Nov 2011, 7:51 am

Non so, Marinella, se si possa mai arrivare a capire tutto avendo, nello stesso tempo, compreso.



Ciò che ha caratterizzato la mia esperienza di vita è stato proprio un altalenarsi di momenti in cui credevo di aver capito e momenti in cui smantellavo, per forza di cose, le certezze a cui ero arrivata. Alla fine poi queste certezze, basate sulla mia percezione di me e della realtà circostante, cadevano a pezzi da sole e la mia partecipazione attiva, per quanto non me ne rendessi conto appieno, era collocata nel tentativo disperato di tenerle assieme. Ma come possono creare un' unità integra utilizzando pezzi di rottami raffazzonati qua e là e tenuti assieme solo dal desiderio spasmodico di avere qualcosa in cui credere? Un lavoro da titani, quasi pari a quello di svergliarsi ogni mattina con l' obbiettivo di mantenere in piedi l' Everest, dovendo tenere assieme ogni singola roccia che lo compone e lottando contro forze fisiche come quella della gravità, un lavoraccio.

Pensa che giusto ieri sera, mentre lottavo strenuamente tra la sonno e la veglia, ho visto alla tele con mio figlio un programma che in maniera elementare dimostrava i limiti del nostro cervello a livello di percezioni sensoriali. Lo faceva attraverso esperimenti molto semplici, comprensibili appunto a una mamma semincosciente e ad un pupetto, e facevano vedere come i nostri sensi, su cui noi basiamo la percezione della realtà, siano altamente imperfetti. Nell' elaborazione della realtà il cervello commette tantissimi errori in quanto il suo funzionamento si basa su pochissimi punti di riferimento, ovviamente noi non ci rendiamo conto di questo perchè il cervelloto nostro và a colmare i dati mancanti al fine di avere una percezione coerente, con dati fittizi, ovvero preconcetti sensoriali basati su eperienze pregresse o su vere e proprie idee acquisite. Per non farla troppo lunga, noi non vediamo tutto quello che abbiamo di fronte e l'immagine della realtà che il nostro cervello ci propone non è vera, nel senso che quello che diverse persone poste dentro alla stessa stanza vedranno arà la stanzavista in maniera diversa l'uno dagli altri, perchè ognuno andrà a colmare i pochi punti che il cervello prende per esaminare la realtò circostante con il suo bagaglio di pezze messe assieme in precedenza. Questo vale per tutti e cinque i sensi, anche la percezione di senzsazioni fisiche.

Mentre guardavo questo programma pensavo tra me e me come sia strano che si possa ammettere la fallibilità di noi stessi riguardo la percezione del mondo esterno mentre diventa così arduo porre dubbi sulla percezione della nostra identità nella direzione che va al nostro interno. Se lo strumento cervellesco di cui siamo dotati è scientificamente provato essere un hardware non di ultimissima generazione, ma un marchingegno rozzo solo ben disposto a non ammettere i suoi limiti, colmando i punti vuoti della sua percezione con la spazzatura che tiene gelosamente custodita nei suoi cassetti, come possiamo credere che questo stesso strumento possa indicarci chi siamo? Non è ovvio che utilizzerà le stesse strategie che utilizza per percepire il mondo anche nell' indagine di se? Se il suo tentativo è di rendere credibile qualsiasi cosa, non lo farà anche creando una identità del soggetto che lo porta a spasso? Come nei suoi cassonetti della spazzatura ci sono suoni, immagini, sensazioni fisiche che appiccica qua e la, non è lapalissiano che ci siano anche emozioni, credenze, valori, sogni, speranze, sofferenze, desideri che va a tirar fuori come un prestigiatore impazzito o meglio in cattiva fede? Perchè dico in cattiva fede?

Perchè edulcora la percezione di sè con tutti questi prodotti archiviati qua e là e lo fa basandosi su uno stereotipo di personalità che ha scelto di seguire, lo fa sapendo che in questo modo riuscirà, quasi alla perfezione, a rendere coerente un'identità, a ognuno la sua, tanto che non andremo mai a porre in dubbio la sua veridicità. Veniamo al mondo dodati di mente, questa si dà un'occhiatina in torno, prende nota del contesto sociale dove viviamo, delle regole e norme che regolano le altre menti, esalta determinate esperienze e ne denigra altre per creare il background su cui lavorare una vita intera (traumi, malinconie, esaltazioni) e il gioco per lei è fatto.

La realtà circostante è un mondo di cartapesta, mi piace pensare alle pezze che mette il cervello er decodificare la realtà come ritagli di vecchi giornali ingialliti, noi stessi siamo di carta pesta perchè utilizza sempre vecchi giornali o stralci di storie già lette e ritrite per dare longevità e un senso di coerenza alla nostra identità personale.

Cara Marinella, il dubbio che mi sorge è che il cercare di capire sia il collante di tutta questa cartapesta. Facciamo questo viaggio assieme ma che non abbia l'odore ammuffito di colle e giornali, non facendo di una prigione la nostra casa.

Con immenso affetto
--- 650269930


Ultima modifica di michela il Sab 19 Nov 2011, 2:28 pm - modificato 1 volta.

michela
Admin

Messaggi : 72
Data d'iscrizione : 21.08.11
Località : epicentro: Bologna

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Capire....

Messaggio Da Luciano Mess Sab 19 Nov 2011, 9:27 am

C'è una sola cosa da capire, e, capita quella, tutto il resto diventa semplice. Occorre capire di non essere liberi. La libertà in un individuo è pari a zero, eppure, a chiederglielo, s'affretterebbe a negarlo: perchè? Perchè ovviamente non ha la consapevolezza di essere legato mani e piedi.
Andiamo con ordine: Il cervello è il nostro magazzino di informazioni e non solo: conserva nel suo archivio anche tutte le suggestioni che determinano le nostre preferenze personali. Ho detto una cosa banale, vero? Ma forse non è tanto banale sapere che la nostra mente non è in grado di distinguere gli imput che provengono dall'esterno da quelli che pesca dal magazzino interno e che la condizionano pesantemente. Il concetto aristotelico della tabula rasa, rende perfettamente bene l'idea: ogni esperienza, determina un condizionamento dell'esperienza successiva e, se questo è un bene per chi lavora alla catena di montaggio (ogni bullone lo avviterà prima e meglio del precedente), diventa un peso insostenibile sulla via delle libertà di pensiero, azione ed evoluzione. Non c'è libertà, se c'è condizionamento e dunque, ogni pensiero, risultando condizionato dal vissuto del pensante, ne sarà una semplice proiezione che inevitabilmente andrà in conflitto con il pensiero altrui, altrettanto condizionato ma da altri preconcetti derivanti dal diverso vissuto. Ottenere la libertà senza prima buttare alle ortiche ogni cosa che si è vissuta o pensata, è impossibile. Esiste in natura una specie di tasto "reset", anche se parziale ed è messo in funzione da un evento chiamato "ictus": se la vittima di tale evento, non ne esce troppo danneggiata fisicamente, si noterà come abbia improvvisamente cambiato carattere e predilezioni, così, se prima dell'ictus amava i fagiolini lessati, non è raro che poi li detesti ed inizi a prediligere magari le carote che prima detestava. Succede semplicemente che una parte del cervello che conteneva queste informazioni, risulti danneggiata e, nel tentativo di recuperare il recuperabile, il rimanente, colga informazioni frazionate e tenti di ridare loro una qualche logica; ciò che si ottiene è un puzzle nuovo con i vecchi pezzi ricombinati. Questo dimostra, che i nostri "gusti" e preferenze, tutto sono tranne che "nostri", nel senso di liberamete scelti. Vi siete mai chiesti perchè istintivamente vi piacciono ad esempio i capelli rossi e detestate quelli marrone? Certo, è una vostra preferenza dettata dal vostro gusto estetico, direte voi; errore, si tratta di un semplice imprinting, evidentemente la vostra prima esperienza gratificatoria (una carezza o una voce suadente), è rimasta impressa nel cocuzzaro, così come vi è rimasto il ricordo a livello subliminale di una sgridata o altro episodio decodificato come sgradevole. TUTTO IL RESTO DELLA VOSTRA VITA sarà condizionato da questo imput. An dò stà la libertà??? Da nessuna parte, eppure, giurereste che frequentate quelli con i capelli rossi solo perchè vi "piacciono".
Ogni ragionamento, essedo viziato da questi impritig, non varrà ua cicca sputata, anzi, spesso vi procurerà solo guai, ad esempio, vi farete un bel moroso/a rosso come un tizzone che risulterà uno stronzone, pur avendo conosciuto anche dei mori o dei biondi dolcissimi ma che avete snobbato proprio perchè condizionati.

La mente e la personalità, sono una cosa sola e sono il risultato di un'infinita serie di imput esperienziali: di fatto, sono una rappresentazione, non un individuo.

Vi propongo un piccolo esperimento per tentare di spiegare meglio quel che intendo:
Posto che non ci fossimo mai incontrati dal vivo e che di me non aveste alcuna informazione o fotografia, vorrei che cercaste di descrivermi solo attraverso i vostri sensi (vista esclusa) in modo da simulare il sistema conoscitivo della mente (attraverso imput sempre parziali). Il vostro olfatto vi direbbe che sono uno che si lava ma non vi direbbe se ho o meno un buon odore, perchè questo è legato al vostro gusto personale (condizionamento) e non è affatto detto che coincida con quello che ha determinato la mia scelta dell'acqua di colonia. Toccandomi tutto (oh che bello, oh che bello), vi fareste un'idea della mia altezza ma anche questa sarebbe viziata dal vostro vissuto (cresciuti in un ambiente di nani o di giganti), capireste che sono un individuo caldo ma non sareste in grado di dire se è il mio corpo ad esserlo abitualmente o se, ad esempio, non avessi appena finito di prendermi un bagno di sole. Una volta completata l'accuratissima ispezione, riterreste di sapere esattamente come sono fatto, dunque, nessun problema a rispondere ad una mia semplice domanda: sono bianco o negro? Avete 300 anni per rispondere.

La mente assume dati parziali, li filtra attraverso i condizionamenti e poi caca una sentenza; ecco, ora finalmente abbiamo capito che di libertà....manco l'ombra e di conseguenza, anche di sua sorella, la verità, non c'è traccia.

Buone cose a tutti



Luciano Mess
Luciano Mess
Admin

Messaggi : 227
Data d'iscrizione : 14.08.11

http://psicoeretica.italiaforum.net

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da adularja Sab 19 Nov 2011, 8:48 pm

io ne ho piena coscienza di non essere libera........
sob....... Surprised
adularja
adularja

Messaggi : 61
Data d'iscrizione : 25.08.11
Età : 49
Località : Napoli

Torna in alto Andare in basso

--- Empty -

Messaggio Da Luciano Mess Dom 20 Nov 2011, 12:21 am

No, Daria, non ne hai piena coscienza; se l'avessi, saresti libera. La consapevolezza completa e profonda di questa condizione, agisce da detonatore e distrugge in un attimo il potere della mente. Quella che tu ritieni essere piena coscienza, è solo un barlume di ciò che intendo, il tuo è un generico riconoscerti in ciò che descrivo ma ti manca il profondo orrore che è sempre associato alla vera presa di coscienza. Si tratta di un orrore vero, profondo e dolorosissimo e lo si può affrontare solo quando si è abbastanza forti da avere una speranza di farcela a sopravvivergli. C'è un momento, quando la consapevolezza fa capolino, nel quale si è mortalmente soli: la confortante fiducia nella mente è fottuta e non c'è ancora un sostituto a portare tranquillità. Quello è ciò che io definisco l'inferno e questa condizione di interregno, può durare anche molto, molto a lungo.
La sensazione di smarrimento, la si potrebbe definire agarofobica e chiunque abbia avuto una qualche esperienza di fobìe, sa bene quanto sia orribile. Di colpo l'orizzonte si schiude a dismisura e ogni "certezza" va a farsi benedire: niente più ragionamenti tranquillizzanti, niente più pensieri noti, niente più identificazione, solo un baratro in cui smarrirsi o rinascere.

Il potere della mente è immenso ed è legato proprio alla sua capacità di rassicurare, una specie di: tranquilla, ci sono qui io, l'unica che non ti abbandona mai, che fa solo i tuoi interessi, che ti conosce davvero; il mondo è così cattivo, rifugiati in me, in ciò che conosci e ti è caro. Voilà, fottuta alla grande!
Leggendo ciò che io o altri come me, scrivono, è abbastanza facile iniziare a rendersi conto che questa fantastica alleata, sotto sotto è davvero quella fetecchia che descriviamo ma la presa di coscienza si limita agli aspetti macroscopici: molto facile comprendere gli abbagli più grossi che la mente ti fa prendere e autoconvincersi che il saperlo è garanzia di non cascarci ma questa non è affatto la verità: la mente determina ogni tua azione o pensiero, TUTTI! e quando scopri le magagne, è sempre la mente ad autoscoprirsi e anche questa è solo una strategia che riassumo così: piuttosto che tu mi consideri una merdaccia totale e continui ad indagare troppo, ammetto qualche mia mancanza, rafforzando così la tua convinzione di avere a che fare con una creatura onesta. Sai cos'è la retorica? E' l'arte di sostenere con eguale efficacia sia una tesi che la sua antitesi ed è di fatto l'arma vincente degli oratori e degli avvocati. La mente è maestra in quest'arte e le categorie che ho elencato, sono solo quelle che l'hanno portata ai vertici ma tutti ne sono provvisti.
La tecnica è sempre la medesima e consiste nell'infilare nel discorso, o come nel nostro caso: nei ragionamenti che la nostra zucca ci propone: una dose di verità, un qualche supporto esperienziale ed un generico e consolante avvallo.

Vedo un tizio che mi corre incontro e scappo. Analizziamo la cosa: 1 il tizio è reale (elemento di verità) ed il suo affrettarsi viene decodificato come minaccioso (deduzione basata su dati men che parziali) 2 ricordo di aver letto che una tizia, di recente è stata aggredita (supporto esperienziale) 3 scappo, perchè CHIUNQUE (avvallo generico di comportamento) al mio posto lo farebbe. Lo scoprire in seguito che il poveraccio mi stava inseguendo per ridarmi le chiavi che mi erano cadute, non mi porta a rinsavire, perchè, come spiegavo prima, quando la mente viene scoperta a dire cazzate, si difende ammettendole e giustificandosi con: si, il tipo era innocente ma io ho agito con prudenza.

Non se ne esce con il ragionamento, si può riuscirci solo iniziando a non darle mai credito, trattandola alla stregua di un auto di settima mano che sì, di tanto in tanto tossicchiando e facendo molti rumori, in qualche posto ti ci porta pure ma è talmente scassata che non c'è alcuna certezza sul risultato, quindi ogni viaggio sarà sempre un terno al lotto e occorre essere sempre consci di questo: prima, durante e dopo il viaggio.

Non dimentichiamo che la mente è coglionabilissima, come ben sanno tutti i pubblicitari del mondo che con relativa facilità, la convincono di ogni stronzata. Questo è un fatto innegabile, eppure, ci si continua a fidare di una cretina del genere. Roba da matti!

Ed ora una bella frasetta in stile zen: La mente può analizzare solo le cose irreali,perchè ciò che è reale,è troppo immenso per essere confinato in una mente.

Luciano Mess
Luciano Mess
Admin

Messaggi : 227
Data d'iscrizione : 14.08.11

http://psicoeretica.italiaforum.net

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da adularja Dom 20 Nov 2011, 8:57 am

non volevo apparire come la "gradassa" della situazione..
la mia "presa di coscienza" è relativa a quel briciolo di consapevolezza che riguarda dei meccanismi che mi imprigionano, di cui sono "vittima" (??) eppure dei quali non so farne a meno!
ho letto con attenzione ciò che hai scritto. lo condivido almeno da un punto di vista teorico (visto che nell'applicazione pratica non ho esperienza..) e spero di poter raggiungere quello stato interiore che mi possa essere utile per spezzare ogni catena!
..dopo 37 anni mi sento un pò stufa dei soliti macchinosi pensieri!

serena domenica ad ognuno di voi!
adularja
adularja

Messaggi : 61
Data d'iscrizione : 25.08.11
Età : 49
Località : Napoli

Torna in alto Andare in basso

--- Empty .

Messaggio Da Luciano Mess Dom 20 Nov 2011, 11:08 am

Prendo ad esempio il tuo scritto, perchè è emblematico e dunque di valenza universale.

adularja ha scritto:non volevo apparire come la "gradassa" della situazione.. non l'ho mai pensato, ti mettevo in guardia dall'illusione dell'aver capito
la mia "presa di coscienza" è relativa a quel briciolo di consapevolezza che riguarda dei meccanismi che mi imprigionano, di cui sono "vittima" (??) eppure dei quali non so farne a meno! Ecco, questa è la frase magica per eccellenza: tu vedi qualche singolo anello della catena, e, tutto sommato non ti pesa moltissimo perchè non ti rendi conto di essere complice oltre che vittima
ho letto con attenzione ciò che hai scritto. lo condivido almeno da un punto di vista teorico (visto che nell'applicazione pratica non ho esperienza..) e spero di poter raggiungere quello stato interiore che mi possa essere utile per spezzare ogni catena!
..dopo 37 anni mi sento un pò stufa dei soliti macchinosi pensieri! Meraviglioso! I pensieri sono innocenti, è la fabbrica dei desideri che va chiusa

serena domenica ad ognuno di voi!

La mente è prodiga di carezze e sberloni e ne spartisce in egual misura: lei ti propina un bel desiderio irresistibile e sempre lei è quella che tenta di consolarti quando questi fa naufragio. Di fatto, ti tratta come un cane da guardia legato ad una catena di mezzo metro. A questo punto ci sono due sole vie da percorrere:

1 Va bene così, basta lottare perchè in fondo la vita è breve. Ok, nulla di male, il 99% dell'umanità sopravvive così.

2 Guardandosi allo specchio, si nota quanto i ceffoni lascino le guance arrossate, e, raccattati tutti i coglioni di cui si dispone, si lancia un messaggio del genere: basta, non voglio più ne ceffoni ne carezze, anzi, visto l'avvicinarsi dell'inverno, mia cara mente, ti invito ad infilarti le mani nel sedere, così, oltre a stare ferme, se ne staranno pure al calduccio!

A livello pratico, una volta presa questa determinazione, occorre munirsi della stessa pietà di un ufficiale delle ss e spezzare tutti i meccanismi automatici che regolano la nostra pseudo vita, così, se la zucca ti suggerisce di andare a prendere un gelato, tu immediatamente corri a mangiarti un bel carciofo sott'olio e se vorrebbe indurti ad andare a ballare, ti rechi lestamente a visitare il cimitero monumentale. Perchè agire così?? La ragione è semplicissima, gli automatismi si sono creati in una vita intera ed il tuo "sissignore" è oramai certo e scontato. Ogni schiavo che è stato liberato, si è ritrovato smarrito, e, automaticamente, ha continuato a ripetere i gesti che per anni il padrone gli aveva imposto. Determinazione, determinazione ed ancora : determinazione. Basta "sissignore" ad ogni scorreggina della testa e per rimarcarlo, occorre fare, per un certo periodo, l'opposto di ciò che vuole. Dopo un bel pò di tempo e un paio di quintali di frustrazione, salterà fuori che la zucca ronza sempre di meno e che i pochi pensieri rimasti, saranno diventati limpidi. Tutti i "desideri impellentissimi" saranno svaniti e saranno sostituiti da qualche anelito leggero che assumerà sempre connotati propositivi ed interlocutori, in perfetta antitesi con i precedenti che erano esclusivamente vessatori.

Quando la mente perde importanza, la perde anche la personalità e NULLA potrà mai più eccitarti o ripugnarti al tal punto da condizionarti; Potrai avere tutto o fare a meno di tutto e senza il minimo sacrificio; la libertà, infatti, non prevede sacrifici, perchè quelli appartengono alla schiavitù.
Luciano Mess
Luciano Mess
Admin

Messaggi : 227
Data d'iscrizione : 14.08.11

http://psicoeretica.italiaforum.net

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da adularja Dom 20 Nov 2011, 11:21 am

Grazie. come sempre per il tempo che mi dedichi e soprattutto per ciò che mi scrivi! --- 1456492315
adularja
adularja

Messaggi : 61
Data d'iscrizione : 25.08.11
Età : 49
Località : Napoli

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da Ospite Dom 27 Nov 2011, 5:38 pm

Sono riemerso da una di quelle imbarcate che gli americani chiamano "full immersion"; una alienante tirata lavorativa che mi ha ricordato cosa significhi veramente il detto che..."il lavoro nobilita l'uomo ma lo rende simile alle bestie".

Mi è dispiaciuto perdermi l'ennesima intemerata contro la mente e i suoi misfatti perchè, tra l'altro, gli argomenti di Luciano Mess sono sempre suggestivi anche quando non mi trovano completamente d'accordo.

O meglio, Lui descrive uno status che appartiene a molti orbitali più in alto rispetto a quelli lungo i quali ruotiamo la maggior parte di noi altri, nell'attesa che vita dopo vita il salto degli orbitali ci avvicini sempre più alla verità che in quel caso, ma solo in quel caso potrebbe mandare in pensione la mente, il pensiero, le emozioni e tutto quel fastidioso ma necessario bagaglio col quale ciascuno di noi deve affrontare la sua quotidiana fatica di mettere assieme un'ora dietro l'altra fino al compimento delle 24.

In questa giornaliera battaglia, purtroppo, la mente ci serve e con essa il suo bagaglio di memoria e di esperienza che non è neppure vero che sia fissa, immobile e incartapecorita ma, al contrario, si evolve e si aggiorna in automatico man mano che si confronta con esperienze nuove e mai prima incrociate.

Proprio l'esempio dei cibi e delle rosse formose rappresenta una delle più semplici dimostrazioni di come nel tempo un finocchio alla brace possa avere sostuito una sanguinolenta chianina, aldilà delle scelte spirituali a favore del vegetarianesimo, e di come una bella brunetta oggi ci potrebbe far eccitare molto di più della più erotizzante delle Jessica Rabbit...

Il tutto grazie all'upgrade del cervello che perciò ci mette sempre a disposizione una mente sempe con l'ultimo tagliando appena fatto.

L'Ictus poi o l'alzheimer è meglio non beccarseli perchè non solo ci cancellano la memoria e questo per me è comunque un fatto negativo, ma spengono tante altre funzioni tra le quali, ad esempio, quella dell'erezione che impedisce ai poveri vecchietti maschietti di farsi ancora una bella e sana scopata mentre alle anziane signorine colpite il bidet evocherebbe invece di un luogo sul quale trastullarsi soltanto un grande contenitore per raccogliervi le ulive.

Insomma, mia cara Michela, fai bene a porti tutte quelle domande perchè in realtà il mistero nel quale siamo avvolti è fitto e quasi impenetrabile ma data la lunga strada che ancora abbiamo da percorrere prima di vedere la luce, secondo me è meglio andarci a letto con la mente piuttosto che farle...le corna.

Ciao carissimi tutti e scusatemi per la lunga assenza.

Dino

--- 649771924

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da michela Lun 28 Nov 2011, 7:00 am

Tenterò di trascrivere ciò che sento rimanendo in metafora.



Gli inviti della mente sono come inviti a cena di aitanti ragazzotti o attraenti donzelle che con fare fascinoso e promettente ti chiedono un appuntamento. Accettato l'invito ci si appresta tutti eletrizzati all'appuntamento, si cerca il vestito migliore, ci si imballetta davanti allo specchio, lingerie d'assalto, l'acquolina in bocca pregustando cena e dopo cena. Ritrovo a metà strada in un parcheggio isolato e avvolto dalla nebbia, saluti formali e conversazioni scontate mentre ci si reca all'anonimo e freddo ristorantino da intorto. Arriva la cena consumata in stretti negli abiti che servono per apparire ma che stritolano in il ventre e infreddoliscono i piedi avvolti in ammalianti calze a velo nere con la riga e imprigionati in decoltè tacco 12. Il vino serve a non chiedersi se davvero si sta bene, a sflilare la biancheria intima nel dopo cena e a concentrare se stessi a livello del basso ventre. Si paga il conto e i si avvia in qualche contrada isola o ben che vada in un anonimo hotel a mezza stella. Qui si celebrerà tutto quello per cui nelle ore e nei giorni precedenti si è tanto agoniato, un paio di coiti degni di un ginnasta olimpionico nel quale saranno prodotti un paio di orgasmi di seconda mano, produzioni di umori che in fin dei conti non saranno mai amici. uUna sigaretta, un tentativo di trattamento educato e premuroso per il tizio e la tizia che si vorrebbe riportare al parcheggio alla velocità della luce e una vestizione che già lascia l' amaro in bocca (o nel cuore?). Un saluto a notte fonda e si ritorna verso casa in quegli abiti che ci si sente addosso come il residuo di un atto che nulla aveva a che fare con noi. Ci si corica nel proprio letto, si chiudono gli occhi nella speranza che il sonno ci rapisca presto e l' indomani mattina quando ci si sveglia ci si chiede il perchè della serata precedente, ci si chiede chi al nostro posto era al quel tavolo e ci si ripromette che non accadrà più perchè il senso di vuoto che si sta pagando è un prezzo troppo alto da offrire alla tavola dell' ebrezza, dell' aspettativa e del basso ventre. Non lo si farà più, certo, fino al prossimo canto delle sirene.

Sempre rimanendo in metafora ciò che la mente non offrirà mai è un lungo interminabile bacio pieno di indicibile dolcezza, davanti al tepore di un camino, in abiti comodi che permettono di abbracciarsi teneramente avendo davanti a se solo l'infinito che l'altro ci rivela in fondo ai suoi occhi.

Hai ragione Caro Dino quando dici che per noi la mente propone e proporrà ancora i suoi inviti ma non per questo siamo obbligati adaccettarli o a farle sempre e comunque l'occhiolino, se tra i due scenari descritti ciò che sentiamo come nostro è il secondo scenario proposto.

Ora vado a sgobbare che in questo periodo la mia scuola di vita passa anche di lì, è la mia fucina di equilibrio interiore --- 1107973156

Un abbraccione Amici miei


michela
Admin

Messaggi : 72
Data d'iscrizione : 21.08.11
Località : epicentro: Bologna

Torna in alto Andare in basso

--- Empty La mente

Messaggio Da Luciano Mess Lun 28 Nov 2011, 3:32 pm

Se me lo concederete, tenterò di cimentarmi in una tiritera piuttosto lunga e quindi, divisa necessariamente in più parti per dar modo ai miei polpastrelli di riposare e per tentare (forse) di fare una volta per tutte chiarezza sul mio modo di vedere la mente. Chiedendo scusa in anticipo per la lungaggine, informo i coraggiosi lettori prima che s'addentrino troppo nell'argomento, che il mercato offre a poco prezzo dei robusti sospensori.


Che la mente, come ben dice il caro Dino, sia di una qualche utilità, è indubitabile, anzi, a rischio di stupirvi, asserisco che è uno strumento in grado di farci raggiungere mete tanto eccelse da supoerare ogni attuale fantasia. Perchè dunque insisto con talebana metodicità a cagarci sopra? Posto che, a detta di chi mi conosce, del tutto scemo non sono, è evidente che il mio accanimento non è solo finalizzato a riempire le pagine di questo forum ora e di altri in passato. La mente, come dicevo, è uno STRUMENTO meraviglioso: un coltellino svizzero in grado di fare di tutto, a patto di finire...nelle mani giuste. I problemi nascono quando lo strumento decide di autogestirsi identificandosi con un mucchio di stronzate chiamate "ego" o personalità che di fatto sono solo una creatura virtuale assai mal cagata che usa lo strumento predetto alla cacchium canis, ottenendo più guai che conquiste. La mente, per assurgere all'Olimpo, ha bisogno di liberarsi della personalità, disidentificandosi da essa una volta per tutte. Tutti voi avrete avuto la sfiga di avere dei genitori cristiani, che cristianamente vi avranno fatto frequentare scuole dove l'obbligo cristianissimo di riempirvi cristianamente la zucca di cristianate, vi ha creato cristianiche fobie. Bene, dopo tutto questo cristianare, arriviamo al punto: Vi ricordate il berciare dei preti a proposito di una certa resurrezione in corpo ed anima? Ovviamente ve l'avranno propinata come un atto di prestidigitazione, attraverso il quale, il padreterno vi farà zompare fuori dalle tombe belli arzilli, con tutta l'eternià davanti per annoiarvi allo stremo; come al solito, anche questo insegnamento è stato scippato alla conoscenza esoterica e, sempre come al solito, non c'hanno capito una stramazza di niente e di conseguenza, o anche voi ve la siete bevuta d'un fiato, oppure, i più smaliziati, hanno buttato tutto l'insegnamento dei pretonzoli nel secchio dell'umido (tanto per essere ecologici).

(segue)
Luciano Mess
Luciano Mess
Admin

Messaggi : 227
Data d'iscrizione : 14.08.11

http://psicoeretica.italiaforum.net

Torna in alto Andare in basso

--- Empty .

Messaggio Da Luciano Mess Mar 29 Nov 2011, 12:24 am

L'insegnamento originale (quello che non è stato letto o capito), prevedeva che TUTTO mantenesse l'esistenza ma non certo risorgsse nella stessa forma; sarebbe assolutamente ridicolo fosse così in una realtà regolata dalla continua evoluzione. Nulla rimane immutato, persino la stupidità evolve e, ahimè, in talune occasioni, aumenta persino. Ne discende, che l'uomo NON rinascerà affatto per tornare qui a pagare l'I.C.I. in eterno ma piuttosto, raggiungerà una condizione nella quale tutto ciò che lo compone, in modo completo ed armonioso, raggiungerà un grado elevatissimo di consapevolezza, mente compresa e si fonderà in quel pensiero universale che io definisco "l'infinito". Al momento attuale, la mente è ancora ben lungi da questo risultato, anzi, tranne qualche isolato pazzerellone, i più, nemmeno riescono ad ipotizzare questo percorso e ciò, a causa dell'identificazione personale. Non esistono identificazioni basse o elevate, sono tutte caratterizzate dall'antinomia con l'evoluzione. Che voi siate un genio o un coglione come me, non importa, siete pur sempre "qualcosa" e ciò vi allontana inesorabilmente dall'infinito. Il tragicomico è che questo "qualcosa", che amate tanto, è una nullità, un misero insieme di condizionamenti, pulsioni e paure, una descrizione arbitraria di ciò che solo credete di essere ma che non siete.

Questa descrizione, nota come "ego" o "personalità", comanda a bacchetta la mente e la rende inutilizzabile perchè la fa diventare ostile.

(segue)

Luciano Mess
Luciano Mess
Admin

Messaggi : 227
Data d'iscrizione : 14.08.11

http://psicoeretica.italiaforum.net

Torna in alto Andare in basso

--- Empty .

Messaggio Da Luciano Mess Gio 01 Dic 2011, 9:50 pm

Il procedimento con cui si forma l'ego è a dir poco demenziale, eppure, anche i più intelligenti ci cascano rimanendone invischiati. Ogni volta che ci si appropria di un preconcetto, si mette un mattone sulla casa dell'ego e, almeno all'inizio, si è ben consci di farlo, perchè i nostri bei "principii", altro non sono che convenzioni, le quali, possono anche avere una loro utilità pratica se si rimane coscienti del fatto che sono artifici, purtroppo, però, ci si identifica con essi e, nel farlo, si perde la libertà della mente e ci si pone sotto l'egida della personalità. Queste cazzate in cui si crede così tanto da ritenerle irrinunciabili (schiere di imbecilli hanno dato la loro vita per un principio), diventano un filtro interposto tra l'osservatore (io) ed il resto e si comporta esattamente come un filtro fotografico colorato che tutto vi farà vedere, tranne i colori reali. Più principii, più filtri sovrapposti e... beh, mi pare chiaro che ciò che passa attraverso è solo un'immagine talmente sfalsata da risultare inutile. la vita diventa un'infinita sequenza di immagini eidetiche e l'evoluziuone finisce nel dimenticatoio. Già questo è terribile ma c'è ahimè, di più e di peggio; tutto ciò che non corrisponde esattamente alle aspettative, si trasforma in frustrazione e sofferenza che si riflette sulla psiche, sul corpo e sull'anima (depauperazione energetica). In parole povere, ciò che sarebbe dovuta essere una serena immersione dell'anima nel piano denso, si trasforma in un incubo orribile. Nulla più scorre, tutto si blocca stridendo e ci si ritrova sempre più trascinati nella cantina dell'immedesimazione totale, sino a rinnegare persino il momento in cui, normalmente si dovrebbe lasciare con dolcezza questo piano. L'avatar sostituisce l'individuo. Il vestito diventa il suo occupante e ci crede talmente tanto da negare che mai ne sia esistito uno. L'esoterismo, definisce questi poveretti: "addormentati" ed è un termine azzeccatissimo che si contrappone ai "risvegliati", i quali, altro non sono che ex addormentati che sono riusciti a morire e risorgere: morire come immagine e rinascere come essenza che USA un'immagine. Costoro agiscono su istanza dell'anima a cui, la mente ed il corpo, rispondono all'unisono in modo quieto, efficace e pronto. Per ottenere questo risultato, solo apparentemente semplice, si deve necessariamente traversare l'inferno ed è un calvario davvero duro; per darvene un'idea, provate ad immaginare di trovarvi ad un'altezza di chilometri a camminare su un capello: nulla intorno cui reggersi, nessuna immagine nota cui aggrapparsi almeno mentalmente. Il nulla smarrisce, perchè si è troppo abituati ad avere la testa piena di pensieri ronzanti, di desideri, di speranze e di ricordi: tutta roba tranquillizzante che di colpo svanisce. Difficile provare a descrivere in modo efficace ciò che si prova, si può rendere solo un'idea abbastanza sbiadita.

La più sviluppata delle menti dormienti, sarà in grado di scoprire una marea di cose, di descrivere ciò che ritiene essere la realtà e di modificarla a piacimento ma questo è tutto ed ha pure un gran prezzo da pagare per riuscirci. Se ipotizziamo per nostra comodità di ragionamento, che l'infinito sia costituito da una figura umana, la mente dormiente sarà perfettamente in grado di vederne le scarpe e forse, arrivare ad intuire l'esistenza delle caviglie ma non avrà nessuna possibilità di spingersi più in alto senza prima distruggere la propria personalità, lasciando cadare tutti i filtri che impediscono la visione.

In sintesi: Se c'è l'ego, non c'è libertà e se non c'è libertà, non si sviluppano i sensi sottili, in mancanza dei quali, l'uomo tornerà a cadera su questo piano e ricadere e ricadere ancora, trascinato in basso dal peso dell'ego che lo farà avvizzire, vita dopo vita, sino all'esaurimento dell'energia a disposizione.


Luciano Mess
Luciano Mess
Admin

Messaggi : 227
Data d'iscrizione : 14.08.11

http://psicoeretica.italiaforum.net

Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da Ospite Ven 02 Dic 2011, 3:17 pm

In sintonia con quanto scritto da Luciano, Vi riporto una riflessione di Shanti, Amministratrice del Forum Città della Luce.



Dino

L'EGO



" Il più grande ostacolo all’evoluzione dell’uomo, nella vostra evoluzione, è costituito da quello che voi chiamata sulla terra “l’ego”, le ferite, le prepotenze che subisce la vostra personalità. Alcuni di voi non riescono a perdonare le ferite ricevute, le vessazioni subite, perché queste hanno provocato in loro un profondo senso di risentimento. Dovete assolutamente evitare tutto questo.

Non dimenticate che qualunque cosa possa farvi un vostro fratello, giusta o ingiusta che sia non dovete mai nutrire risentimento verso di lui, perché è proprio lui l’artefice della vostra evoluzione, colui che vi permette di vedere quel che dovete trasformare in voi. Talvolta accade che ne sia cosciente, e chi è cosciente del lavoro che fa fare al proprio fratello ha già superato una certa comprensione della propria evoluzione ed ha già cominciato ad andare all’essenziale.

Quando riuscirete a non sentirvi più feriti da qualunque parola che potreste sentire sul vostro conto o contro di voi, quando riuscirete ad avere compassione per coloro che vi feriscono, quando riuscirete a non farvi più destabilizzare da loro, allora saremo felicissimi perché vorrà dire che avrete superato un grosso ostacolo sul sentiero dell’evoluzione.

Quel che attualmente vi frena è la vostra suscettibilità umana. State attenti a non voler apparire fatalisti, quando qualcuno vi ferisce, facendo vedere che la cosa non ha nessuna importanza per voi. Dovete superare la ferita e proiettarvi molto oltre di essa.

Quando avrete capito che tutte le liti di questo mondo sono sostanzialmente tutte ferite dell’ego, dell’amore proprio, sono tutte sopraffazioni, allora capirete che è fondamentale lavorare su voi stessi per ottenere la Pace.

Voi che vi state svegliando ogni giorno di più, siate vigili. Se avrete abbastanza coraggio e sarete abbastanza vigili da superare la dualità, la personalità e le sue debolezze, che vi frenano enormemente il neofita che siete oggi diverrà domani un iniziato. La personalità vi serve per progredire nella vostra evoluzione a condizione però che superi le sopraffazioni dell’ego.

Se non siete capaci di vedere le esperienze che mettiamo sul vostro cammino perché possiate progredire più in fretta, ve ne metteremo molte di più così che sarete costretti a superarle e faremo in modo che vi confrontiate con situazioni più o meno difficili.

Facciamo questo per voi perché il nostro Amore per voi è immenso e la nostra gioia più grande è vedervi progredire, evolvere, comprendere, diventare degli esseri risvegliati, capaci di aiutare gli altri, di accoglierci nel vostro cuore e nel vostro spirito, esseri con cui resteremo collegati per sempre. Ora tutto questo è molto urgente a causa della situazione attuale e prossima nel vostro mondo.

Per fare esperienza della vita sono necessari degli strumenti. Voi state facendo esperimenti di ogni tipo.

La vostra Parte Divina è stata dotata di un’altra parte molto importante che vi aiuta ad esperimentare e che si chiama anima, la quale a sua volta è stata dotata di un motore che potete chiamare personalità o individualità, la parola che potete usare poco importa.

Dovete sapere che, siccome vostra Parte Divina durante la sua involuzione nei mondi inferiori ha vissuto moltissime esperienze, queste hanno dato origine ad individualità diverse tra loro. Ogni anima non ha vissuto le stesse esperienze, anche se ogni anima deve raggiungere lo stesso fine, che è quello di ritornare alla Fonte. Ci sono vari modi di raggiungere quello stesso fine.

Il Padre ha dunque dato a tutti degli strumenti, degli utensili necessari per fare esperienza nella Vita.

L’ego, come spesso voi lo chiamate, è in effetti il lato attivo della personalità, quello che reagisce di fronte a un desiderio, a un atto di volontà, ma anche quello che permette di progredire. E’ come un motore.

L’ego appartiene essenzialmente ai mondo della terza dimensione perché è uno strumento necessario. Senza ego, è molto difficile, addirittura impossibile, agire in questi mondi di terza dimensione. La personalità ha bisogno di appoggiarsi a questo potente motore.

Ora vi chiediamo di fare un gran lavoro su voi stessi: preparatevi a non avere più a disposizione questo potente motore, dove risiedono tutti i vostri desideri, a non potervene più servire.

Quando sarete nella quarta dimensione i vostri desideri non saranno più gli stessi, saranno tutti diretti verso una senso di coscienza comune di Fratellanza e d’Amore.

Il freno maggiore alla vostra evoluzione è l’ego che vuole dominare. Controllate dunque attentamente questo ego dominatore perché cercherà di vivere anche a livello dei corpi fisici, poiché non gli resta più molto tempo da vivere nella nuova era. Nel nuovo mondo non ci saranno più ego dominatori, perché l’ego sarà al servizio dell’uomo e lo aiuterà ad agire.

L’ego dominatore è dunque molto attivo, perché vuole utilizzare il poco tempo che gli rimane per esprimersi ed agire. Sfortunatamente fa fare molti errori agli esseri umani che gli danno troppo ascolto e lo lasciano dominare.

Il lavoro sull’ego è essenziale ed e’ essenziale lavorare sulle paure, lavorare su una nuova coscienza di voi stessi, di conoscervi. Sarete in grado di conoscervi veramente soltanto lavorando a cuore aperto, essendo completamente sinceri gli uni verso gli altri.

Che cosa avete da nascondere al Padre? Nulla, perché Egli è in voi e vede dentro di voi. Voi siete usciti dalla stessa cellula del corpo Divino e non vi dovete ingannare gli uni gli altri, perché l’umanità di domani avrà la capacità di indovinare, di comunicare cuore a cuore, pensiero a pensiero, al di là delle parole, e dovete prepararvi a questo.

Quando pensate male di voi stessi o di un vostro fratello ditevi che qualcun vi sta leggendo nel pensiero. Imparate dunque a pensare bene perché domani non potrete più permettervi quest’errore.

Molti di voi desiderano andar via da questo mondo e venire verso di noi. Saremo felicissimi il giorno in cui potremo accogliere di nuovo i nostri fratelli umani!

Ma prima di poter venire a vivere nei nostri mondo necessario che lavoriate molto sui vostri pensieri, le vostre paure, il vostro desiderio di possesso e di potere, perché sui mondo dove siamo noi tutto questo non esiste più e tutto è al servizio del Tutto, tutto è al servizio degli altri, tutto è al servizio dell’Uno.

Voi siete prima di tutto al servizio di voi stessi, al servizio del vostro ego anche se non sempre ne siete coscienti. Lavorate dunque senza sosta, interrogatevi, osservatevi mentre agite, ascoltate i vostri pensieri e capirete poco a poco come state cambiano e vi desterete completamente ad un’altra realtà, ad un’altra coscienza..



Ognuno di voi dovrà lavorare molto duramente per rimanere su questa strada, perché l’ego dominatore è sempre pronto a cercare di riportarvi sotto il suo controllo. Non ha la passibilità di farvi cadere, ma metterà davanti a voi degli ostacoli che vi sembreranno delle trappole che vi sembreranno insuperabili e che invece saranno soltanto illusioni.

L’adepto che percorre questo sentiero di Luce deve coltivare l’umiltà. L’umiltà è un’arma terribile contro l’ego dominatore. L’ego dominatore può trasformare l’Amore in suo favore ma non ha nessun potere sull’umiltà.
Se non volete mai inciampare, se volete superare l’ego dominatore che è in voi, lavorate prima di tutto sull’umiltà. L’umiltà vi permetterà di raggiungere piani di coscienza molto elevati, di avere una nuova coscienza della vita, di sentire con maggiore lucidità quello che avviene nel più profondo di voi ed esteriormente.….

Ripetiamo ancora a tutti: abbandonatevi, non trattenete più il signor Ego, con tutte le su vessazioni che vi frenano enormemente, con le reciproche incomprensioni. Dovete capire che il tempo che vi è dato per la vostra immensa trasformazione si riduce di giorno in giorno. Dovete essere consapevoli che i vostri Fratelli di Luce si aspettano che possiate portare alla terra, a tutti coloro che verranno presso di voi, a tutti coloro che saranno nella tristezza, nella disperazione, nella necessità, l’aiuto di cui avranno bisogno
."



Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da Ospite Ven 02 Dic 2011, 3:34 pm

Ma c'è anche il lato buono dell' Ego, secondo Jung.

Dino
Cos’è l’ego, secondo Jung ?
" James Hollis: L’ego, così come è stato definito da Jung, è il complesso centrale della consapevolezza.
Quando sentiamo la parola complesso, siamo portati a pensare a qualcosa di patologico, mentre in realtà un complesso non è altro che un grappolo di energia affettivamente carico. Il complesso dell’ego comincia a formarsi quando ci stacchiamo dall’altro primario, che in genere è nostra madre; cioè, quando ci stacchiamo dal seno.
E se da un lato questa separazione è necessaria per la formazione dell’individuo, dall’altro è molto dolorosa, perché rappresenta la perdita di quella primitiva esperienza di unità e sensazione di appartenenza.
Jung considerava essenziale per la consapevolezza la formazione dell’ego. La consapevolezza implica la divisione tra soggetto e oggetto: per diventare conscio, devo conoscere ciò che non sono. Ho bisogno di percepire ciò che è là come opposto a ciò che è qui. Inoltre, egli vedeva l’ego come un elemento necessario dell’intenzionalità, della concentrazione e della risolutezza. In che modo io e te siamo riusciti a combinare un incontro per parlare dello stesso argomento ? Grazie alla “risolutezza dell’ego”, un elemento che ha fatto sì che questa conversazione accadesse.
L’ego, in quanto complesso, è estremamente malleabile e “occupabile”. Quando viene occupato dai contenuti dell’inconscio, quando è sotto il controllo di altri complessi, diventa insicuro, manipolato ecc. Vedi, ciò che spesso chiamiamo ego è in realtà l’ego posseduto da uno o più complessi, per esempio il complesso dei soldi, del potere, del sesso, dell’aggressività. Tali complessi non sono la natura essenziale di un individuo, ma hanno il potere di usurpare o possedere l’ego."


Non riesco ad ingrandire.

Dino

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

--- Empty Re: ---

Messaggio Da Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.