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Messaggio Da michela Gio 29 Dic 2011, 7:07 pm

Si dice, da chi può palpare il senso vero del dipanarsi della propria e dell'altrui esistenza o meglio dell'esistenza in generale su questo piano, che si è sempre e inequivocabilmente al posto giusto quando si segue la corrente, il flusso delle cose, in cui si dovrebbe galleggiare come foglia adagiata sulla superficie del fiume.
Concettualmente non fa una grinza e in certi momenti si riesce quasi a percepire in se il germe di questa cosa, non come elaborazione di un altrui pensiero ma come aroma che ispira il nostro proprio sentire.


La cosa che mi chiedo però è la seguente e di cui temo già di percepire in lontananza l'eco della risposta (il "temo" deriva dal fatto che già intuisco non essere di mio gradimento la probabile risposta) :

Ma non esiste mai, ma proprio mai la possibilità di poter scegliere? Davvero è sbagliato sempre il prendere decisioni? La scelta in quanto tale è sempre indotta da prodotti egoici? L'unico "agire" in accordo in accordo con ciò che è presente a sperimentare su questo piano è in "non fare", il "non scegliere", il "non decidere"?
Non possono esistere circostanze poste sul nostro cammino proprio per metterci nella condizione di capire cosa quali strade non dobbiamo prendere? Se ogni essere umano che ha gettato il seme del nuovo fosse stato ben composto nei ranghi che gli si paravano davanti, possiamo immaginare quali e quante cose l'umanità avrebbe perso in termini di scatti di avanzamento nei più disparati campi sperimentati dall'uomo?

Firmato
Una mente a cui non piacciono i progetti fatti dall'anima sua e che fa le bizze perchè non ama il lavoro che fà, ne vede le sbavature e ne percepisce i pesi, non intuendo forse, anzi certamente, le colonne portanti di tutto il progetto animico... chissà l'anima quante grasse risate si farà vedendomi ingrugnita per le virgole e cieca per tutto il resto. E ancor più risa l'anima se le farà vedendo che, proprio quello che la mente rifiuta o non apprezza, è ciò che di più bello mai potesse auspicare: Pancia piena e rogne per la mente... un vero en plein.

Beh ragazzi, stasera è andata così, avevo cinque minuti liberi e ho scritto le ribolliture di fine giornata invece di passarmele in solitaria... che fortuna direte voi :oP

Bacio grande e gli auguri per una serata serena :o*

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Messaggio Da Luciano Mess Gio 29 Dic 2011, 8:03 pm

Risposta telegrafica: L'ego non è in grado di decidere nulla, si illude solo di poterlo fare, peccato che ogni cosa faccia sia indotta da una cosa chiamata "infinito". La libertà di pensiero ed azione, arriva solo quando l'anima prende il controllo sulla capoccia o meglio, quando la capoccia la smette di rompere i maroni e lascia all'anima la possibilità di far fluire (cosa che comunque sempre fa) la comunicazione con l'infinito; peccato però, che una volta che la zucca capisce questo, il desiderio di opporsi al giusto, vada a farsi benedire.
Il cocuzzaro vede un tizio armato che lo vuole accoltellare e si caga addosso...L'anima ci vede un medico col bisturi che sta tentando di levargli l'appendice per evitare che schiatti. Identica situazione ma due punti di vista opposti.
Adesso qui è iniziato a piovere (governo tecnico!) e ho dimenticato il telefono in macchina ma ad onta di ciò che vorrebbe la mente, la mia anima ha deciso di lasciarcelo lì sino a domattina, sperando che a nessuno venga in mente di tirar giù a mattonate il finestrino per prenderselo :oP
Serena serata :o)
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Messaggio Da michela Ven 30 Dic 2011, 7:21 am

"..peccato però, che una volta che la zucca capisce questo, il desiderio di opporsi al giusto, vada a farsi benedire."

Ovvero si triturano le proprie e le altrui palle fino al momento in cui la mente tenta o pensa di poter dire la sua poi, quanso questa si ritira dalla stanza dei bottoni e si raduna nel sottoscala a fare punto croce, si potrebbe dire e fare ciò che si sente ma non lo si farà per una serie di motivi:

a) Qualsiasi posto, circonstanza, situazione sarà perfetta perchè non si avranno più predilezioni o rifiuti

b)Non esisterà più niente che sarà in conflitto con noi stessi perchè avremo perso qualsiasi caratterizzazione e quindi potremo essere tutto e niente in ogni circostanza, o essere qualsiasi cosa indifferentemente

c)Ci si sveglierà la mattina col cuore leggero e sereno perchè si avrà la consapevolezza di essere nel posto giusto e si parteciperà ai piani dell'infinito come attori consapevoli e non come comparse sottopagate riottose e tirate sul palcoscenico a calci in culo o tirate per i capelli (carino sapere che i piedi che agiscono appartengono allo stesso paio di gambe, uno si punta per terra e l'altro parte con vigorosi rigori piazzati sulle chiappe)

Detto questo a chi come me, ancora cena alla stessa tavola della mente e subisce le sue rotture di palle, non resta che chiedere al commensale di andare a borbottare nell'altra stanza e magari, se proprio il suo latrare rimane una fastidiosa nenia in sottofondo, mettersi un paio di cuffie e ascoltarsi un bel brano in attesa che la tipa spaccapalle si stufi e molli l'assedio.


Buona giornata amici cari e che...l'infinito ce la mandi bona :oP :o)

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Messaggio Da Ospite Ven 30 Dic 2011, 3:00 pm

"...Il cocuzzaro vede un tizio armato che lo vuole accoltellare e si caga addosso...L'anima ci vede un medico col bisturi che sta tentando di levargli l'appendice per evitare che schiatti. Identica situazione ma due punti di vista opposti...."

Mi rendo conto che Mess abbia voluto esemplificare il discorso per poter sempre e comunque mettere dietro la lavagna madama mente lodando al contrario sempre e comunque madama anima che a questo punto comincia a farmi antipatia apparendomi come la secchiona di turno.
Per fortuna, ogni tanto, la bella animella, obbedendo al suo innato istinto di sopravvivenza, si fida perfino della odiata amica-nemica mente e sferra un calcione sulle palle al finto chirurgo che non voleva per nulla operare il suo contentore muscolare di appendicite ma gli voleva fregare il portafoglio magari scrivendogli la lettera Z di zorro sul ventre debordante.

Purtroppo, il confine etereo tra l'assoluta inazione di Mess perchè il prossimo è sempre buono ed il dubbio di Michela se l'Uomo può correggere il suo destino decidendo in un modo piuttosto che in un altro è segnato dalla realtà di tutti i giorni dove i "consigli" della mente e dell'anima regolano i nostri comportamenti e ci permettono di azzeccare o sbagliare a seconda del caso o forse del...caos, se vogliamo far intervenire un piccolo ma quanto mai pertinente anagramma nella formulazione del nostro pensiero.

E poi, carissimo Luciano, hai mai visto operare un chirurgo con un coltello a serramanico ?
Io no! Very Happy

Dino

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Messaggio Da michela Sab 31 Dic 2011, 8:22 am

Mi piace l'idea di rispondere e in qualche modo anche auto rispondermi, con il senno di poi. L'ho sempre fatto tra me e me e l'ho sempre trovato un valido metodo per filtrare, conoscere e vedere da un'altra prospettiva, non tanto gli avvenimenti in se, ma per comprendere come ogni cosa sia tale soprattutto per il come l'ho vissuta in un determinato momento. Per dirla in un linguaggio più antipatico,, per approcciarsi alla vita come ad un laboratorio in cui gli esperimenti posso anche scappare di mano ma poi ciò che più conta forse è l'analisi che dopo ne può seguire, la comprensione di cosa è accaduto nell'intento di comprendere sempre più le misteriose interazioni tra sostanze, ambiente, temperature, etc etc.
Per lasciare un linguaggio nebuloso e arrivare alla ciccia riporto subito tutto ad un livello terra a terra, con il rischio di apparire una che fa dii cose banali motivo di ansie o elucubrazioni esagerate ma alla fine è sempre così, tutto è fatto ingigantito dalla mente che ognuno ha a corredo e quasi sempre risulta al limite dello sciocco per chi ascolta senza che sia sotto torchio nello stesso momento per le stesse argomentazioni.

Il mio post iniziale di questa bacheca è nato da un malessere che covo da mesi, anni, per la situazione lavorativa che affronto. Per farla breve uno strano giro della sorte mi ha portato ad avere sempre più responsabilità ma non è la responsabilità in se che mi spaventa quanto il rifiuto che ho sempre avuto per ruoli o situazioni di "comando", che mi mettessero in qualche modo al di sopra dell'ultimo degli operai. Col tempo la richiesta da parte dell'azienda si è sempre più tarata nel voler dirigenti che siano, facciano, pensino da dirigenti e questo mi aveva portato ad un crescendo esasperante di tensione interiore. Mi svegliavo con la nausea e non sapevo e capivo quale fosse il mio ruolo, il conflitto in me era pazzesco e lo vivevo ogni minuto della giornata. Lo vivevo in me ed era impossibile che non trapelasse con chi mi stava vicino. Tutto era filtrato da questa lente di malessere, niente andava bene, tutti mi sembravano sbagliati, ogni momento relazionale diventava ambiguo, privo di armonia, una nube densa di tensione e più andavo avanti più aumentava il malessere e il conflitto.
Io volevo andare in magazzino a movimentare cartoni, questa era la soluzione a tutti i miei mali, spezzare questo circolo d'ansia facendo qualcosa che percepivo come affine a me stessa: un lavoro in folle, dove potevo essere libera di pensare e dire che non me ne poteva fregare di meno dell'azienda, dove non ero costretta a stare con quelli che vedevo come mostri tutti tesi al raggiungimento degli obbiettivi, volevo stare dalla parte di chi si suda la pagnotta e non di chi la filosofeggia, non volevo passare ore in riunioni mentre se fossi stata operativa avrei aiutato davvero chi in quelle ore stava lavorando. Quindi in questi mesi tante volte ho cullato l'idea di fuggire verso quello che mi avrebbe dato quiete e maledivo il giorno in cui, per colpa di una sorte avversa, ero divenuta "responsabile di" e che poi mi aveva portato pari pari all'inferno. Ma come ben dice Dino, ciò che la mente suggerisce è sempre filtrato dall'anima e non ho mai fatto nulla di drastico e definitivo per cambiare le cose perchè tutti i miei pensieri a riguardo terminavano con un'isolata, lapidale, non replicabile parola: fuga.
Perchè ora scrivo dei miei malesseri al passato? Perchè credo che dopo aver toccato il fondo, e anche iniziato a scavare, qualcosa sia cambiato dal momento che ho accettato davvero la situazione che, fatalmente (?), sto vivendo. Credo che si siano spezzate le ancore in cui era fissati i miei rifiuti e miei conflitti. Spesso per tirare avanti mi ero rassegnata ma il rassegnarsi era solo lo stato di subire passivo che mi consentiva di uscire di casa la mattina ma di certo faceva parte dell'inferno. Dopo giornate in cui ho rasentato la pazzia è successo che mi sono recata al lavoro, non avvertivo più debiti nei confronti dei ragazzi con i quali ho sballottato cartoni per anni, con i quali mi sono congelata per inverni interi, non ho più avvertito la paura di essere giudicata come facente parte di quella classe di inutili strateghi del lavoro che si aggirano ben vestiti e con il portatile sotto braccio senza mai piegare la schiena per faticare. Magicamente tutti mi sorridevano, le sinistre figure (direttori e responsabili dei vari settori) avevano assunto le sembianze di esseri umani per giunta gradevoli e garbate, il carico di lavoro che sentivo come un peso insostenibile si è ridotto perchè ho accettato la mia parte e non mi ostinavo più a voler fare tutto per non abbandonare l'aspetto pratico-operativo. Insomma tutto è cambiato quando nulla si è davvero modificato se non qualcosa in me non misurabile e ben identificabile dall'esterno ma immenso per i danni che procurava alla mia esistenza.
E nei periodi bui mi chiedevo come facesse il resto del mondo a vivere senza essere travolto dagli stessi conflitti che si abbattevano in me, beh la risposta (anche questa plausibile solo dai folli che hanno intrapreso il viaggio alla riscoperta di se) era sempre la stessa: perchè questa è la lezione che l'infinito dedica a te, è la tua personalissima e dedicatissima opportunità per comprendere, trasformare e se così sarà non tornare più sull'argomento.
E allora cosa posso dire, traendo spunto da ciò che è esperienza di vita vissuta, che si avanza nel percorso della vita con gli andamenti descritti sia da Dino che da Luciano. Un vivere tra l'eco di due campane come dice Dino, anima e mente, nel quale entrambe alzano via via la posta in gioco incrinando sempre più la compattezza percettive e di vedute fino a che la piccola crepa non diviene cratere e finalmente manda in mille pezzi le catene; seguito poi da un percepire che è ben descritto da Luciano dove tutte le magagne non esistono più e quindi sparendo il problema non è neppure più necessario prendere decisioni atte al modificare in quanto non c'è qualcosa che stoni. E a questo punto si è solo girata una pagina del sussidiario della vita, per qualche istante si comprende, stando ben attenti a non credere di aver compreso tutto, perchè se così fosse che interesse avrebbe l'essere qui?
Altre catene ben presto riluccicheranno e quasi sorridendo ci indicheranno il prossimo interessante capitolo, interessante quanto impegnativo perchè quando si vivono le tensioni utili alla liberazione di certo non stiamo vivendo la ricreazione della scuola chiamata vita :o)

Sono contenta di aver condiviso con voi ciò che mi ha arrovellato l'esistenza nei mesi e negli anni passati e ne sono contenta proprio perchè una parte di me si sente terribilmente cogliona ed esposta al pubblico lubidrio ed è bene che sia così perchè è la stessa parte che mi ha dato filo da torcere e ha posto sul piatto d'argento i tanti ragionevoli motivi che mi hanno avvelenato la vita. Le sto tirando un colpo basso non lavando i panni sporchi in famiglia ma i giochi con la mente devono essere giocati anche così, con le stesse armi che lei ben utilizza quando getta al vento serenità ed energie personali al fine di trattenerci legati al suo piano.

Buona giornata miei pazientissimi amici :o*

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Messaggio Da Ospite Sab 31 Dic 2011, 9:40 am

"...Le sto tirando un colpo basso non lavando i panni sporchi in famiglia ma i giochi con la mente devono essere giocati anche così, con le stesse armi che lei ben utilizza quando getta al vento serenità ed energie personali al fine di trattenerci legati al suo piano."

Così conclude Michela il Suo bellissimo post.
Ed io sono contento perchè il Suo riconoscimento che la mente non è il nemico ma solo lo specchio...dell'Anima in fondo rimette le cose a posto dando, come dicevano gli ebrei, a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.
Del resto, miei carissimi Amici, quale credete sia il vero e unico domicilio naturale, fiscale e anagrafico dell' Anima ? Nel Cuore ? Nei testicoli ? Nel Clitoride ? O forse nel plesso solare e/o celiaco ?
L'Anima risiede nel cervello, nella Mente in particolare, con tanto di CAP e di indirizzo @.
La mente perciò non solo non può essere un nemico ma è solo la seconda faccia della stessa medaglia che si chiama Anima.
Tutte le altre parti del nostro corpo, tutte nessuna esclusa, sono solo delle...cose...degli ammassi o aggregati di cellule e molecole che da sole avrebbero un tempo di sopravvivenza di pochi minuti e al massimo di pochissime ore sotto accorgimenti rigidissimi in senso temporale e spaziale.
Si è vero, il Cuore è un pò diverso perchè nella sua struttura contiene un abbozzo di tessuto nervoso che ha la possibilità attraverso un paio di noduli specializzati di iniziare la contrazione e di segnarne i tempi ma, staccato dal Cervello diventa come una automobilina alla quale è stata estratta la batteria...

Tutto a posto allora ?

Beh, le cose in realtà sono un tantinello più complicate e a volte le due facce della medaglia sembrano appartenere a conii e metalli diversi ed in quel caso si assiste a situazioni paradossali, apparentemente assurde se non addirittura travalicanti il piano della fisiologia per precipitare in quello della patologia.
Sono quelli i momenti in cui ci si sente smarriti, quasi come Arlecchino servitore di due padroni, il disorientamento ci offusca il cervello e si perde di vista l'obiettivo con grande senso di tristezza e di frustrazione. In realtà , in quei momenti, la Mente e l' Anima discutono tra di loro ed è come se noi discutessimo con l'immagine riflessa dallo specchio del nostro bagno; sembrano due scimmiette che si muovono seguendo gli impulsi dei loro neuroni specchio, tanto cari al carissimo Willy, ed alla fine ci si accorge che i gesti dell'una sono solo le imitazioni dei gesti dell'altra e viceserva.
Quando entrambe abbassano il livello dello scontro/incontro improvvisamente ritorna il bel tempo e tutto intorno a noi risulta più chiaro e intellegibile.
E la cosa più importante è che la strada percorsa non si riempie di sconfitte nè di vincitori o di vinti.
La Mente e l'Anima non sono più fronte e retro, due facce della stessa medaglia ma l'una accanto all'altra, legate indissolubilmente nell'unico piano che è quello della retta infinita...

Strano che il Berlucchi che stapperò a mezzanotte abbia già fatto effetto...si vede proprio che sto invecchiando. Per gli auguri abbiamo tutta la giornata di oggi...

Dino

:a15:

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Messaggio Da Luciano Mess Sab 31 Dic 2011, 11:49 am

Carissimo Dino, la mente, come già detto in passato, sarebbe uno strumento perfetto se solo si convincesse di avere già Dio con sè e conseguentemente vi si affidasse. Disgraziatamente la mente si crede sola ed in base a questo, provvede a costruirsi un pantheon tutto suo, affidando ruoli e compiti come fosse infallibile. L'anima-Dio, in queste condizioni, fatica non poco a far filtrare un minimo di saggezza.
Leggendo la genesi, si capisce molto bene il meccanismo: "Dio creò questo e POI vide che ciò era buono, creò quello e POI vide che anch'esso era buono". Di fatto, l'uomo-mente, ha attribuito al Dio da lui creato, il proprio sistema sperimentale, la mente, infatti, a differenza dell'anima, nulla sa a priori e lo deve scoprire sperimentando ma qui, entrano in gioco altri fattori inibenti la conoscenza, primo fra tutti, la paura, cui risponde con l'autoconservazione cieca. I tempi moderni ne sono anch'essi lo specchio fedele, infatti, ad ogni minimo disagio, l'autoconservazione esasperata, provvede a rispondere con restrizioni sempre più marcate, autorelegandosi nell'angolino più buio della caverna in cui vive.
Uno ammazza il vicino di casa a bottigliate in testa? Bene, si proibisce l'uso a livello planetario delle bottiglie. Il risultato, è una falsa sicurezza, in mome della quale, la libertà e la gioia dello sperimentare va a farsi benedire e tutti, volenti o nolenti, si ritrovano in una gabbietta sempre più minuscola, senza capire che questa pseudo sicurezza, distrugge la ragione stessa del nostro permanere in questa dimensione fisica.
Dici bene quando parli di collaborazione tra anima e mente, ma ti risulta che a parte qualche qualche raro esemplare di uomo libero, la cosa avvenga normalmente??
Avendo a disposizione un tempo infinito, la mente, sicuramente arriverà anche lei a scoprire l'acqua calda e scoprirà persino di avere sempre avuto a disposizione un'anima immortale, ma quanta sofferenza nel frattempo e quanti giri inutili.
La consapevolezza ha due prezzi, il primo è di pochi centesimi e lo pagano coloro che scoprono appunto l'anima, l'altro è pari a tre o quattro finanziarie e seimila fratture ed ecchimosi e lo pagano tutti quelli che hanno fatto dell'arroganza asinina il loro credo. Alla fine, la meta è comune, perchè però pagare tanto ciò che costa così poco?
Serena giornata
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Messaggio Da Ospite Sab 31 Dic 2011, 12:17 pm

Uhm...uhm...uhm...; hi...hi...hi... :)
Credo che la discussione sia appena in embrione e sarà davvero interessante svilupparla pian piano, Amico mio.
Interessante per esempio, secondo me, il riferimento a Dio e se Esso risieda nell'Anima ( o questa ne sia la rappresentazione olografica ) o nella Mente che secondo me è la casa naturale della prima se non addirittura una semplice rappresentazione dicotomica.
Capisco che questo discorso potrebbe anche essere considerato pericoloso e perciò guardato con sospetto ma io mi sento molto vicino a questa posizione e sia pure timidamente non temo di considerare l' Uomo, con la Sua Mente e con la Sua Anima...Dio stesso.
Un Dio up to date, certo, e perciò stesso un Dio in divenire come tutto l'Universo...

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Messaggio Da Luciano Mess Sab 31 Dic 2011, 6:57 pm

Che l'uomo sia Dio è cosa che affermo dai tempi in cui progettavo...piramidi :oP. E' la consapevolezza di esserlo che latita. Quanto alla mente, è anch'essa Dio, così come lo sono i piedi per l'uomo che li possiede o le unghie o i peli del naso; tutto concorre a formare l'individuo completo, eppure, è universalmente riconosciuto che tagliando un'unghia, il suo padrone sopravvive, perchè essa è uno STRUMENTO, mentre per la mente, altro strumento ben più utile di un'unghia ma ugualmente non indispensabile, l'accettazione è più difficile. Motivo? La mente è troppo vicina all'anima, per questo ha sviluppato un'idea di immortalità personale del tutto fuori luogo. La mente cessa il suo ruolo quando l'esperienza fisica finisce e l'anima se ne forma una nuova al passaggio successivo.
Il meccanico è sempre lo stesso, ma le chiavi inglesi variano di volta in volta a seconda della bisogna e quando una si rompe, ne compra tosto una nuova senza minima-MENTE piangere per quella che ha appena buttato.
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