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Cronache dal Pronto soccorso

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Messaggio Da Ospite Lun 03 Ott 2011, 9:52 pm

Entrammo nello spiazzo riservato alle ambulanze del pronto soccorso tra uno stridio di freni e un ululato di sirene che si stava spegnendo. Erano le 13,45 di ieri domenica due Ottobre ed eravamo in codice rosso.

Come una moviola impazzita rifeci all'indietro gli ultimi 20 minuti che mi vedevano festeggiare un anticipo del mio onomastico con pochissimi parenti stretti, sette persone in tutto compresa Monica e i miei due nipotini, Simona e Daniele.
Avevo appena finito di gustare uo ottimo risotto al forno preso da una teglietta che Lucia aveva preparato per me senza prosciutto.
Improvviso, lancinante e perforante un dardo di fuoco mi trapassò lo sterno; mi alzai lanciando uno sguardo a Lucia, andai in bagno e caddi disteso sul pavimento cercando carponi di raggiungere la tazza del cesso per vomitare. Ci riuscii ma la testa si stava staccando molto velocemente dal resto del corpo mentre sudavo come se fossi dentro una sauna finlandese. Uscii dal bagno mi sedetti su una sdraio e prima di perdermi nel nulla dissi a Lucia di chiamare il 118 e di fare in fretta.
Mi ricordo il suono cantilenante della sirena mentre le cime dei palazzi scorrevano veloci e sembravano volersi scansare al passaggio dell'ambulanza.

Riuscii a riacquistare quel minimo di lucidità che mi consentì di rilasciare le mie generalità che non devono essere però risultate molto chiare a giudicare che mi hanno sbagliato il cognome, il codice fiscale e la citta di residenza; chiarissima invece mi risultò la percezione che molto probabilmente avevo in corso un infarto del miocardio il cui destino finale a quel punto era nelle mani dei medici del pronto soccorso.

Il codice rosso mi permise di entrare quasi subito in sala cardiologica e di rianimazione e mi fu praticato un ECG ed un prelievo per gli inevitabili valori enzimatici che sono gli unici dati certi sull'eventuale danno del miocardio in atto.

Ebbi paura ma, credetemi, non di morire ma di lasciare nell'angoscia tanta gente a cominciare da Lucia che intanto mi aveva raggiunto con i Suoi mezzi e mi è stata sempre accanto fintanto che la situazione era in bilico. Avevo paura anche di lasciare troppi problemi insoluti che mi dava fastidio far ricadere sulla testa dei miei familiari.
Avevo paura anche di qualche torto fatto a qualcuno e della impossibilità di ripararlo.

Da quel momento è iniziata una lunga attesa, snervante, alienante, fatta di una promiscuità assurda con almeno otto tra barelle e lettighe in poco più di 16 metri quadrati, tra flebo che pendevano da tutte le parti, pale e pappagalli che circolavano come dei trofei da gran prix e discussioni di parenti in un vociare continuo che rimbombava nel cervello ancora confuso e lattiginoso.
Bisognava fare tre prelievi, uno ogni sei ore e sempre con esito negativo per avere la certezza di averla scampata bella e ciò sempre nella speranza che non intervenissero nel frattempo scompensi emodinamici che avrebbero comportato l'immediato passaggio alla sala di rianimazione.

Il caldo era quasi afoso in quell'ambiente indescrivibile ma io avevo brividi di freddo mentre la freccia piantata nello sterno non smetteva la sua azione perforante; la mia flebo fu rinforzata e da quel momento mi avviai verso una danza nella nebbia fatta da chiaroscuri impenetrabili e improvvisi bagliori, mentre le papille olfattive si erano gradualmente abituate a scambiare quel carnaio per la sala test della profumeria Chanel.

Quando anche il secondo test enzimatico risultò negativo convinsi Lucia a tornare a casa; con tutti i Suoi problemi sarebbe stato davvero un delitto farla restare ancora li dove tra l'altro non c'era neppure una sedia dove sedersi. L'ultimo prelievo lo avrebbero fatto alle due del mattino e pur non dormendo non mi accorsi che mi stavano trapassando la vena con la stessa semplicità con la quale avrebbero potuto trapanare un muro di cemento armato.
Sapevo che me l'ero cavata perchè ormai il dolore era scomparso, la valutazione personale del mio quadro cardiaco mi sembrava buona e sempre più chiara mi appariva la responsabilità di un riflesso epigastrico che aveva coinvolto l'intero torace e lo sterno in particolare, mimando un quadro sintomatologico che era assolutamente sovrapponibile a quello dell'infarto del miocardio.Retaggi del mio intervento chirurgico di circa due anni fa.

Per tutta la notte la bolgia del pronto soccorso non si è fermata un attimo; i codici rossi sono stati almeno due mentre l'altoparlante lacerava i timpani per lo smistamento dei feriti o degli ammalati in corso d'urgenza.
Qualcuno cercò, nelle prime ore del mattino di infilare nella nostra astanteria una nona lettiga; quando si accorse che era come violare le leggi delle fisica sulla impenetrabilità dei corpi rinunciò mettendo in fila nel corridoio l'ennesimo carico di dolore e di disperazione.

Lucia è tornata verso le nove di stamattina ma non è riuscita ad entrare nella stanza perchè gli spazi rimasti erano virtuali mentre le necessità fisiologiche erano diventate ...collettive.

Finalmente, poco dopo le 11 ci hanno permesso di andar via; per questa volta mi era andata bene.
Passai a salutare i miei compagni di degenza, di attesa e di angoscia; in fondo erano diventati parte di me.

Dino
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Messaggio Da Ospite Mar 04 Ott 2011, 9:18 am

non fare scherzi Dino...
non provarci più


:D

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Messaggio Da Artesia Mar 04 Ott 2011, 10:17 am

Probabilmente ancora prima che ai due gli venga in mente di concepire qualcun'altro veniamo sorteggiati, quindi tu sì, tu no, a te le peggio cose, tu patirai le pene dell'inferno, tu morirai in Africa di fame con la pancia gonfia e la bocca chiusa dalle mosche, tu invece avrai il nome di un uccello e per cognome Briatore, tu sarai malato, tu sanissimo, tu povero, tu ricco, tu non solo povero ma anche abbandonato, brutto e pure malato, a te invece una vita piatta, tu solo tribolazioni, tu mica tanto ed il fatto ingiusto è che nessuno può decidere, rimane solo la curiosità di sapere come andrà a finire, considerando che non c'è limite né al peggio e né al meglio, per chi è stato sorteggiato tra i favoriti.
Caro Dino tu venisti inserito nella categoria dei "Guerrieri" e quindi... ti tocca e allora,
testa alta e
avanti tutta


Ultima modifica di Artesia il Mar 04 Ott 2011, 5:18 pm - modificato 2 volte.
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Messaggio Da Ospite Mar 04 Ott 2011, 12:32 pm

Bastano pochi minuti per capovolgere tutto....
Il pomeriggio del sabato era stato dedicato alla preparazione del riso al forno,due teglie separate e diverse per contenuto.La domenica,ore 8.30,S.Messa;poi 'servizio di taxi' per prelevare mia cognata a dopo mia 'suocera'(seconda moglie di mio suocero) e quindi ritorno a casa dove già c'erano mia figlia con i ragazzi.
Dopo aver sistemato la tavola e tutto il resto..............
Finalmente a tavola!Il riso era ottimo,tanto che è stato fatto il bis ed è stato eliminato;mentre si procedeva per prendere la frutta,dato che nessuno gradiva il secondo,e i dolcini tanto desiderati da Daniele,vedo Dino
alzarsi e ,mentre mi guarda,capisco che non si sente bene.
Lo raggiungo in bagno edentro,dato che già aveva rimesso tutto.Un bagno di sudore,un volto pallido,nessuna forza di parlare.Lo aiuto a sdraiarsi,mentre tutti gli 'ospiti' accorrevano....Monica già in preda alle lacrime,mentre cercavo di calmare la situazione.Poi Dino con voce fievole mi dice '..chiama il 113,forse ho un infarto in corso'.Allora ho telefonato,ma già la mia voce si stava incrinando per lo sgomento,la paura per ciò che stava accadendo.
Arriva l'ambulanza,gli operatori lo aiutano a sedersi su una sedia a rotelle;nel frattempo prendo le chiavi della macchina e di casa,scendo già in strada con mia suocera e,saputa la destinazione,metto in moto e guido nel migliore dei modi,cercando di fare in fretta.
Entrati all'ospedale vediamo che l'ambulanza è già arrivata,allora entro al pronto soccorso per cercare mio marito.La guardia che sta alla porta fa entrare una sola persona,entro io e lo vedo disteso sulla barella (dove resterà per tutta la durata del ricovero!) e mi avvicino.Il biancore del volto fa paura,il gelo delle sue mani impressionante...

(segue...)

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Messaggio Da Ospite Mer 05 Ott 2011, 3:47 pm

Cronache dal Pronto soccorso 650269930 Mi sono avvicinata a mio marito,gli ho preso la mano per fargli capire che ero lì,vicino a lui.Poi ci hanno fatto entrare nella stanza del medico di turno che ha fatto delle domande alle quali Dino ha risposto con fatica e con voce flebile;quindi il medico ha subito detto all'infermiere di fargli il prelievo del sangue e subito dopo una endovenosa di aspirina unita ad un protettore dello stomaco.Quindi ci hanno trasferito in altra stanza dove c' erano altre sei persone sulle poltrone estendibili,ognuna con un problema.Ho aspettato fino alle 16.30 poi,avendo avuto l'esito dei risultati tutti negativi e dovendo aspettare le ore 18.00 per un nuovo prelievo,vedendo la situazione un pò più serena,ho deciso di riaccompagnare mia suocera a casa e di passare da casa mia per dare da mangiare a Diana.

Tornata in ospedale ho trovato una confusione che non c'era prima,quando sono andata via.I codici giallo,rosso,si alternavano con una certa frequenza.Andata da Dino l'ho trovato leggermente più presente e con un colorito migliore.Prelievo già fatto,ma si dovevano aspettare almeno due ore per il risultato......Per fortuna una sedia vicino Dino si era liberata ed io ne ho approfittato.Ho pensato allora di trascorrere tutta la notte lì,se la sedia fosse rimasta libera.In effetti è rimasta libera per un bel pò.....ma poi sono arrivati diversi casi di pronto soccorso con degenza per cui ho dovuto cedere il posto.Intanto si sono fatte le ore 12.00 e Dino viene fatto entrare nuovamente nella stanza del medico,stavolta una dottoressa,la quale comunica l'esito negativo delle analisi.Alla mia richiesta se poteva essere dimesso mi risponde che per procedura deve fare un altro prelievo alle due del mattino,un altro elettrocardiogramma(che non verrà fatto!) e poi verso le 10.00 dell'indomani potrà essere dimesso.Quindi lo trasferiscono in astanteria,una stanza piccola che conteneva già cinque lettighe,con quella di Dino erano sei!

Per poter passare ,ho dovuto stringermi tutta e fare le contorsioni.La flebo era ancora attaccata,d'altronde era messa pianissimo e sarebbe durata fino all'indomani.Posti a sedere:zero;possibilità di stargli accanto:zero.Sarei dovuta stare fuori l'ospedale per tutta la notte senza poter essere d'aiuto in nessun modo a Dino.Al che gli stavo dicendo,ma lui mi ha anticipato:'che stai a fare qui,meglio che vai a casa e ti riposi'

E così all'una di notte sono andata via,arrivata a casa mi sono coricata all'una e mezzo e ho dormito senza svegliarmi una sola volta, ma con la strana sensazione di essere sveglia e di non poter prendere sonno!

L'indomani sono andata di nuovo in ospedale,alle nove ero lì ma non c'era un posto per la macchina,neanche a pagarlo a peso d'oro! Ho rifatto la strada e, arrivata al viale che costeggia l'ospedale,l'ho posteggiata nel primo spazio libero che ho trovato (guarda caso proprio sulle strisce pedonali! ma non me ne fregava niente!)E cosi',finalmente ritrovato mio marito,abbiamo aspettato fino a mezzogiorno per poter uscire da quel luogo di sofferenza.Strada facendo,mentalmente,ho ringraziato il Signore per aver guardato su di noi.Evidentemente ancora dobbiamo continuare a lottare in questa vita perchè abbiamo tanto da fare per i nostri figli........

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Messaggio Da adularja Dom 09 Ott 2011, 9:16 am

Dino! mi hai fatto spaventare!
non ti permettere più!
ora sarebbe gradito un aggiornamento sul tuo NUOVO BUONO stato di salute!
baci e serena domenica
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Messaggio Da Ospite Gio 20 Ott 2011, 7:09 am

Ho tardato un pò a rispondere a Daria in attesa di concludere un percorso diagnostico, post evento strizza-culetto, che mi spiegasse meglio come stessero le cose.

Il percorso è finito ieri con la tac ed il risultato è tranquillizzante: niente infarto e niente a che vedere con l'intervento devastante di due anni e mezzo fa; solo una banale ernia jatale da osservare e tenere a bada.

Pazienza, cari Amici miei; mi dovrete ancora sopportare a lungo. Un abbraccio collettivo.

Dino
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Messaggio Da michela Gio 20 Ott 2011, 8:55 am

La pazienza è il nostro mestiere , ce la caveremo con il sopportarti ancora a lungo :oP
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