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Messaggio Da Ospite Dom 18 Mar 2012, 12:10 pm

Che ne direste se mentre Vi accingete a metterVi a tavola lanciassi una fialetta puzzolente sotto il tavolo ?
Qualcuno direbbe che sono uno stronzo, qualcun altro che potevo pure andare in bagno se proprio volevo lanciare una scoreggia, qualcun altro ancora, forse, si chiederebbe il perchè del mio agire.
Beh, questa prima tiepida giornata di inizio primavera mi è sembrata la più adatta per lanciarVi una provocazione, dopo aver letto un libro che dapprima mi ha molto turbato e poi mi ha fatto riflettere.
Ecco, vorrei se possibile riflettere assieme a Voi, magari turandomi il naso ma facendo ragionare l'unico neurone che mi è rimasto in dote.
Questo il libro:


Riflessioni...nauseanti. Il_bam10

E questa una recensione per chi non avesse voglia o tempo di leggere il libro:Marco Franzoso. Il bambino indaco di Eleonora Zucchi

Il titolo del nuovo libro di Marco Franzoso, Il bambino indaco (Einaudi, 16€, 132 pagine) ha qualcosa di esotico e insolito; esso fa riferimento a una teoria emersa nella cultura New Age che sostiene l’esistenza di bambini speciali, riconoscibili dall’aura di colore indaco e caratterizzati da un’intelligenza superiore e originale capace di indicare la via per una rigenerazione salvifica del mondo. La citazione sulla copertina “Chi sei? Chiedo silenziosamente. Qual è il tuo segreto? Perché non ti conosco?”, che sembra dialogare con il volto rotondo del bambino in primo piano, rinforza la fascinazione; ciononostante, a libro terminato, la delusione che segue a tanta aspettativa, che aveva avuto sin da subito un vago sapore di falsità, è forte.

Il libro comincia con la descrizione della scena di un delitto: il corpo di una donna disteso sul tappeto di un salotto, il petto forato da numerosi colpi di pistola. Le immagini e le voci ci arrivano filtrate dalle sensazioni convulse di Carlo, protagonista/narratore e marito della vittima; un bambino, secondo le parole del maresciallo, sembra essere “in salvo”; la madre di Carlo è in camera, sedata dai farmaci perché in stato di shock. Come si è arrivati a quella “disgrazia” definita come “perdita totale del senso”? Quale il ruolo della madre di Carlo? Perché il corpo di Isabel, la moglie, pesa trentotto chili e mostra i dettagli di una “magrezza impressionante”? E qual è la funzione del bambino che, a partire dal titolo, ci figuriamo circondato da un alone magico e azzurrato?

“Ora il mistero di questo corpo sta davanti a me e mi chiede di ricostruire una storia, la mia e quella di Isabel”: con queste parole la narrazione assume la struttura di un flash-back intervallato da salti ricorsivi al presente, dando origine a due serie temporali parallele che si ricongiungono alla fine nella comprensione dell’evento.In questo modo il lettore ridisegna la curva vertiginosa di ciò che è accaduto: la prima cena al ristorante, i fine settimana appaganti nella dimensione sospesa del candido appartamento della ragazza, l’apparire del pallino blu nel foro del test di gravidanza. La notizia dell’arrivo di un figlio, che secondo le previsioni di una chiropratica sarà indaco, muta l’atteggiamento di Isabel in modo repentino, troppo repentino, e in poche pagine la donna si trasforma in un’altra creatura: i tratti e gli stereotipi che comunemente descrivono l’anoressia si concentrano grossolanamente in una nuova personalità terrorizzata dal cibo, dall’inquinamento e ossessionata da una necessità di purificazione assoluta che non riesce a trovare soddisfazione.

A questo punto il romanzo si trasforma in un racconto horror: l’intruso è in casa, la follia si è impossessata di tutti gli aspetti della vita della coppia e del nuovo nato, Pietro, che viene nutrito esclusivamente di cetrioli, succhi di fico e pappine ipocaloriche. Parlo di horror perché è proprio questo l’effetto suscitato: la presenza del male assoluto, senza cause e senza storia, irrompe nella scena lasciando il lettore incredulo e disorientato. La violenza raggiunge il suo culmine quando Isabel somministra di nascosto dei purganti a Pietro causandogli un evidente ritardo nello sviluppo. L’atmosfera mi ha fatto ripensare al film di Haneke, Funny Games, in cui il tema era proprio lo scatenarsi della violenza nella vita dell’uomo, senza che questa abbia padre, storia, origine. Non è purtroppo il caso del romanzo di Franzoso che non riesce a cancellare nel lettore la sensazione di gratuità di alcune immagini e scelte narrative.

La reazione di Carlo è ambigua e difficilmente interpretabile: egli non riesce a fare di meglio che assecondare Isabel nel tentativo di sottrarle il bambino prima che lei possa nuocergli definitivamente; ma la soluzione finale non viene da una qualche trasformazione interiore del protagonista che possa fornire il senso di tutto questo scrivere, ma dalla madre di Carlo, personaggio senza ombre, che si prende la responsabilità di dare la morte a Isabel, come se fosse l’unica via percorribile di fronte a una mente tanto sconvolta.

Lo stile è conciso, i periodi brevi, sincopati, simili a singhiozzi, che all’inizio possono trovare giustificazione nello stato di ansia e precarietà del protagonista; tuttavia questa scansione ritmica attraversa tutto il romanzo e fa della giustapposizione di frasi e immagini la propria cifra stilistica, forse per significare ancor di più la volontà, da parte dell’autore, di non fornire una comprensione definitiva e completa. Peccato che non vi siano altri elementi a compensare questo vuoto, lasciando chi legge con la strana sensazione di aver divorato un libro e di avere ancora una fame tremenda.

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Messaggio Da michela Mer 21 Mar 2012, 8:23 am

Dapprima rispondo alla provocazione :o)

Beh, se i vapori che salgono da sotto la tavola parlano di una puzzetta di qualche commensale posso dire che la mia reazione non sarebbe delle migliori perchè, se non accompagnata da un sonoro boato, denoterebbe una situazione intestinale predisposta ad una imminente evacuazione o almeno ad un auspicabile svuotamento intestinale e non si potrebbe dire che colui/colei che ha silenziosamente dichiarato una tale condizione sia proprio nelle condizioni migliori per gustarsi il pranzo, e per questo ne sarei un pò dispiaciuta a tal punto che improvviserei una dimenticanza della cuoca per posticipare l'inizio della pappatoia dando il tempo all'amico di instradarsi per il bagno e tornare con il sorriso, magari intrattenendo gli altri con un aperitivo all'aperto. Diverso sarebbe se il commensale non avesse prodotto la classica "loffia" (termine delle mie zone per descrivere le puzzette silenzione ma di aroma talmente intenso da stendere un cavallo) ma un fragoroso trombone, di quelli il cui spostamento d'aria avrebbe fatto ondeggiare soavemente la tovaglia buona della domenica con i ricami della nonna, allora sì che il pranzo sarebbe iniziato sotto i migliori auspici perchè accompagnato dall'estatica sensazione di svuotamento e leggerezza che per osmosi si sarebbero trasferita a tutti i commensali, chi si sarebbe azzardo a storcere il naso sarebbe stato scanzonato allegramente da me medesima perchè fossero chiare le regole della padrona di casa :o). Non c'è niente di peggio che avere la pancia gonfia e piena di gas che non riescono ad imboccare la via d'uscita :o)

Per quanto riguarda il libro, la trama è davvero accativante anche se per ora mi devo accontentare di quello che ho letto della recensione (ma mi sono appuntata il titolo per quando il tempo sarà meno tiranno :o) ).

Il fatto che sia stato preso a spunto del thriller una delle tante mode new age, beh, non può che farmi che piacere. Nel senso che non sono una fanatica di mode, tendenze o riempi tempi e capoccia in generale e la new age la vedo proprio così. La new age de nò atrj, a parer mio, non è altro che uno dei tanti modi in cui la gente riempie un vuoto, si rende seguace di qualcosa, si instrada e ciò non è un male assoluto ma lo è se si accompagna questo imbriagliarsi a propositi che anelano alla libertà e alla spiritualità quando invece ne sono l'antitesi per ciò che producono.

Mi scuso in anticipo se il post risulterà frammentato, un poco confuso e poco fluido ma è stato scritto in più tranches :o)

Buona giornata Amico Caro e a tutti quanti come sempre :o**

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